Traguardo meritato
per una squadra
di statura europea

Se c’è una squadra in Italia che meriterebbe a prescindere l’Europa, questa è l’Atalanta. Ovviamente è una provocazione detta così, ma nei contenuti l’affermazione è presto spiegata: la squadra che ha forgiato Gasperini in questi anni è – non lo scopriamo in queste ore – quella che nel nostro Paese esprime più di tutte un gioco europeo. Là dove per gioco europeo si intende un calcio a viso aperto, veloce e tecnico, sempre votato all’attacco. Così ormai si intende, nel sentire comune, quello che viene definito gioco europeo, anche se nei manuali non esiste la voce specifica. Il paragone con l’Ajax emerso di recente è tutt’altro che abusato, essendo il club di Amsterdam storicamente figlio di quel calcio totale olandese che cambiò il mondo del pallone negli anni Settanta.

Infine consentite un’osservazione sugli strascichi che la delusione della sconfitta nella finale di Coppa Italia ha lasciato nei cuori di tanti tifosi. Alcuni di loro, ancora giorni dopo, non avendo digerito l’ingiustizia del rigore non dato ai nerazzurri per l’evidente fallo di mano di Bastos, reagiscono da innamorati pazzi (e l’esserlo, sia chiaro, è uno dei punti di forza del mondo Atalanta), ma in quanto tali poco razionali: abbiamo letto di tutto, dagli inviti alla class action contro arbitro e Var alla protesta-proposta di rigiocare la partita. Gesti simbolici? Ci può anche stare il tono forte per far sentire al Palazzo l’indignazione di un popolo che si è mosso in massa (22 mila tifosi!) per onorare la Coppa Italia. Diversamente pensare di ottenere giustizia fuori dagli ambiti federali è come combattere contro i mulini a vento. Forza, verrà il giorno della rivincita.