Sì, è svolta vera. Ora conferme con Spezia e Juve

Che bello sentire Zapata che vuole «riascoltare la musichetta della Champions». Il suo ritorno al gol e la carica che trasmette alla squadra con i piedi e a voce sono benzina super in vista della volata finale del campionato. Puntare al bersaglio grosso, la Champions League, aiuterà in ogni caso a conquistare un posto nelle coppe europee della prossima stagione, fosse anche una tra Europa League e Conference anziché il torneo per il trofeo più prestigioso del continente.

Dopo aver piegato la Roma e matato il Toro, stavolta la sensazione che si tratti di una svolta vera – anziché di corto respiro come già accaduto quest’anno – è forte e convincente. Perché l’Atalanta che stiamo vedendo nel momento decisivo non farà brillare gli occhi come quella dei tempi d’oro dell’era Gasperini, ma, armatasi di sano pragmatismo, fa punti e ha ripreso quota. Proprio come il suo bomber colombiano (e chissà che ora non contagi il connazionale Muriel, c’è tanto bisogno anche dei gol di Lucho) che non potrà risolvere da solo tutte le partite ma a Torino è entrato, ha giocato e poi parlato da trascinatore. Ed è giusto che sia un uomo della vecchia guardia a farlo. Aspettando il rientro di Lookman – che con 13 reti in Serie A resta pur sempre il capocannoniere nerazzurro – e il ritorno al gol di Højlund, la cui qualità si è un po’ appannata nelle ultime uscite ma conforta l’impegno mai venuto meno.

Mercoledì arriva lo Spezia, squadra che ha fame di punti perché lotta per non retrocedere ma è in flessione e questa Atalanta tornata efficace non può (e non deve ) fallire la conquista dei tre punti. Poi domenica, sempre a Bergamo, sarà di scena la Juve e i presupposti per completare l’opera di questo mini-ciclo non mancano: detto dell’Atalanta in risalita verticale, la Vecchia Signora merita sempre rispetto ma ha dimostrato che quest’anno non riesce a vincere con chiunque mentre può perdere con tutti. I guai giudiziari, checché Allegri si sia adoperato per tenere unito il gruppo e procedere con la barra dritta, influiscono sul rendimento e le sconfitte, soprattutto quelle frutto di un gioco inguardabile, portano sfiducia. Domenica pomeriggio faremo i conti.

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