Sconfitta beffarda, a Salerno bisogna tornare a correre

IL COMMENTO. Alla fine del primo tempo pensavi: «Al marùda». Che dalle nostre parti significa «il gol sta maturando». Quello dell’Atalanta che – dopo un brivido procurato da Di Maria – aveva infilato una serie di occasioni, a cominciare dal palo di Scalvini, di testa su angolo.

Ma il calcio è sorprendente, per non dire crudele, e nella ripresa a maturare è stata la beffa della vittoria juventina, chirurgica. Ancora occasioni per i nerazzurri, compreso un altro palo stavolta di Zappacosta con un tiro da fuori, ma prima e dopo a segnare sono stati il giovane Iling-Junior in mischia (un premio alla linea verde sposata dal club bianconero, un po’ anche per necessità) e, nel lungo recupero, Vlahovic in contropiede.

Almeno un pari sarebbe stato più equo (persino stretto alla fine del primo tempo), ma ha ragione chi la butta dentro. All’Atalanta bisogna riconoscere di aver tenuto bene il campo, di aver fatto la partita, nonostante la rosa decimata dagli infortuni, ai quali ieri si è aggiunto quello di Boga, uscito nel secondo tempo con una caviglia fuori uso appena un quarto d’ora dopo aver sostituito Ederson. Al contrario la Juve ha recuperato diversi uomini chiave e ieri aveva più frecce da scoccare di quelle nella faretra di Gasperini.

Si poteva comunque fare meglio dopo aver fermato i bianconeri per sei sfide di campionato di fila negli ultimi anni? Forse sì, ma se quei due palloni finiti contro il legno fossero entrati saremmo qui a raccontare un altro risultato. E gli avversari sono apparsi in netta ripresa rispetto al pareggio con il Bologna di una settimana prima (poi seguito dalla vittoria sul Lecce).

Il vero dispiacere più che dalla sconfitta in sè viene dalla sue conseguenze: l’avvicinamento alla zona Champions subisce una brusca frenata e il distacco torna a crescere da -2 a -5 (l’Inter, quarta, è a 63 punti, l’Atalanta rimane a 58). L’Atalanta è sesta e resta in corsa per un posto in Europa League o in Conference, non abbandonando del tutto la speranza (ora flebile) di conquistare un biglietto per la Coppa dalle grandi orecchie. Sabato si va a Salerno: non sarà una passeggiata ma i nerazzurri sono nettamente superiori ai granata campani e l’obiettivo sarà il bottino pieno. La volata finale impone di correre.

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