Nerazzurri più forti di ogni avversità: ora viene il bello

L’Atalanta approda alla sosta di campionato in carrozza. Mai lamentarsi di questa squadra che, alla resa dei conti, non ha tradito neppure nel momento forse di maggiore difficoltà da quando la guida Gasperini. Ha superato la tempesta degli infortuni, con la difesa letteralmente decimata e gli esterni titolari lungodegenti e ancora ai box, chiudendo questo primo terzo di campionato al quarto posto, che significa zona Champions League, quest’anno ancora più dura da centrare a prescindere dai guai fisici della rosa.

Per un motivo evidente: le altre big del campionato – Juve a parte, ed è stato avventato chi pronosticava come favorita una squadra che da anni non funziona a centrocampo – tengono botta: Napoli e Milan sono in fuga, l’Inter insegue più staccata al terzo posto, Lazio e Roma (nonostante il ko a Venezia) incalzano l’Atalanta e la Fiorentina oggi è più forte – a Torino ha perso al 91’ quando era rimasta in dieci uomini – e può rappresentare una rivale scomoda. Il campo di battaglia – per usare una similitudine bellica che non sarà simpatica ma rende l’idea – è piuttosto agguerrito. Ma i nerazzurri – che alla sesta stagione dell’era Gasperini rappresentano ormai un gruppo affiatato e collaudato, che gioca a memoria e sa sempre cosa fare (lo ha riconosciuto lo stesso Ronaldo con toni di ammirazione) – sono attrezzati e presto, con il graduale rientro degli infortunati, lo saranno ancora di più. Nessuna squadra può vantare la stessa compattezza. Diverso è il fatto che chi sta davanti abbia campioni che da soli possono fare la differenza.

Adesso bisogna solo incrociare le dita sperando che la sosta per le nazionali restituisca integri i tanti nazionali convocati. Sappiamo tutti quanti problemi in materia hanno già procurato ai club le partite delle selezioni. È tuttavia un rischio inevitabile e incontestabile perché una nazionale è sacra e rappresenta per ciascun giocatore un obiettivo di prestigio e di orgoglio, oltre che un doveroso attaccamento alla bandiera del proprio Paese. E per l’Italia – stavolta priva di atalantini – si apre una settimana cruciale: venerdì, all’Olimpico di Roma, con la Svizzera sarà una sorta di spareggio per il primo posto del girone che vale l’accesso diretto al Mondiale del 2022 in Qatar.

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