Champions e Coppa
Sempre un film
di fantascienza

Non c’è due senza tre. Dopo aver sbancato Napoli ed eliminato la Fiorentina dalla Coppa Italia, stasera ci aspettiamo dall’Atalanta un’altra vittoria pesante. Staccato il biglietto per la finale di coppa all’Olimpico contro la Lazio il 15 maggio, ora, neppure più sottovoce, i nerazzurri tentano il colpo grosso di chiudere il campionato al quarto posto, l’ultimo valido per partecipare alla prossima Champions League.

Chiaro che a partire dal match con l’Udinese non bisogna fallire l’obiettivo come accaduto di recente contro Chievo ed Empoli. Il momento e la condizione della squadra, sostenuta da un pubblico straordinario che anche stasera riempirà lo stadio, ci confortano: «1» fisso in schedina. L’ha detto anche Ottavio Bianchi ai microfoni di Rai Radio2 per “Italia nel pallone”: «Per il quarto posto i bergamaschi sono quelli messi meglio, sono loro l’autentica sorpresa di quest’anno». E ha sottolineato i punti di forza dei nerazzurri: «Non hanno paura di nessuno, sono in salute e attuano una formula tattica collaudata e una gestione oculata dei singoli».

Tutto questo è frutto di «una fantastica unione di gestione societaria e gestione tecnica entrambe buone». In una piazza «dove già in serie C (quando Bianchi allenava l’Atalanta, nel 1981/82, ndr) venivano quindicimila persone allo stadio». La carezza più bella è «l’Atalanta avvicinabile all’Ajax», avendo «lavorato in profondità con il vivaio, da sempre di prima fascia». «L’Atalanta come l’Ajax» è il piacevolissimo ritornello di queste settimane. Ora non resterebbe che legittimarlo ancor di più con lo sbarco in Champions. Gasperini e i giocatori ci credono, figuriamoci i tifosi. La settimana che inizia oggi si concluderà domenica con la trasferta in casa della Lazio. Le coincidenze della vita... Sarà un bel test per studiare gli avversari che contenderanno la Coppa Italia ai nerazzurri. Champions o no, già conquistare il trofeo che nella storia atalantina entrò in bacheca solo nel lontano 1963 sarebbe come vincere uno scudetto. Al di là della portata storica, si percepisce dall’entusiasmo che si respira in questi giorni e che spinge alla corsa al biglietto per Roma a metà maggio. Tra Champions e Coppa Italia dateci un pizzicotto per capire se stiamo sognando o siamo desti. Tanta grazia era fantascienza fino a pochi anni fa.

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