Brusco risveglio
Ora il riscatto

Il secco 3-1 incassato dall’Atalanta sabato sera dice che il Milan oggi è più forte. Non ci sono attenuanti che possano limare il confronto. Anche senza il calo di fiducia dei nerazzurri lamentato da Gasperini dopo il pareggio di Piatek, sarebbe stata durissima ripararsi dai colpi di una squadra pratica e micidiale in contropiede. Tanta qualità su entrambi i fronti, ma difesa e attacco rossoneri sembrano ben registrati e destinati a rendere fino al traguardo. Il Pistolero polacco fa paura per lo straordinario fiuto del gol, sabato ci ha impallinato senza pietà. Non sarebbe un azzardo collocarlo tra i primi dieci bomber al mondo se si dovesse stilare una classifica dei più forti della stagione.

La sconfitta spinge l’Atalanta a -4 dal Milan e dal quarto posto. Un distacco già importante vista la forma degli uomini di Gattuso. Sogni di Champions infranti sul nascere? Di sicuro ridimensionati. Questa era una partita chiave per le ambizioni supplementari: il brusco risveglio ci restituisce una realtà che parla di corsa possibile per l’Europa League, la dimensione certificata delle stagioni gasperiniane. Sognare la Champions non è proibito neppure adesso – i sogni si chiamano così perché volano oltre – però la batosta di sabato sera suona come un verdetto.

Ma anche come uno stimolo a cercare subito il riscatto: sabato a Torino contro i granata, rivali nella corsa al traguardo continentale ma alla portata; mercoledì 27 a Firenze nell’andata di semifinale della Coppa Italia, obiettivo d’obbligo dopo aver battuto la Juve. E sono due trasferte, condizione che quest’anno pare più favorevole rispetto al campo di casa, dove i punti raccolti sono inferiori (situazione che analizziamo bene all’interno).

Siccome all’Olimpico Grande Torino ci sarà da combattere, la squalifica di de Roon non ci voleva e l’ammonizione che l’ha generata ha punito un fallo evitabilissimo. Speriamo serva di lezione al fortissimo centrocampista olandese: l’Atalanta ha bisogno come il pane della sua intelligenza e della sua quantità, su Paquetà l’ha tradito una leggerezza che costa cara. Vedremo se toccherà a Pasalic rimediare.

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