Atalanta, la squadra è viva ma pari deciso da troppi episodi

L’avevamo previsto che non sarebbe stata una passeggiata a Reggio Emilia, come invece successo altre volte in quel Mapei Stadium eletto a suon di risultati portafortuna dei nerazzurri.
Sassuolo-Atalanta, sfida tra due squadre che puntano all’Europa – gli emiliani a un posto in Conference League, gli uomini di Gasperini alla Champions –, ha regalato un’altalena di emozioni degna delle motivazioni sfoderate sul terreno di gioco ma, di fronte al rigore calciato male da Muriel e a un paio di decisioni arbitrali molto discutibili, anche l’amarezza dell’opportunità sfumata di conquistare i tre punti.

Nel frattempo tra i due contendenti gode l’Inter che grazie all’1-1 di Reggio festeggia la vittoria aritmetica dello scudetto con quattro giornate di anticipo.

Ma torniamo ai nerazzurri di casa nostra: la classifica resta buona in chiave Champions (il 2° posto resiste), gioco e mentalità mostrati ieri – soprattutto in quell’oretta affrontata con l’uomo in meno per l’espulsione di Gollini – non incrinano la fiducia verso questa squadra, confortata da un calendario agevole nel finale di campionato (contando di arrivare lanciati all’ultima giornata contro il Milan, unica big che resta sul cammino).

Semmai – e nelle pagine dedicate alla partita analizziamo queste situazioni – è una somma di episodi ad aver segnato la faccia negativa della domenica bergamasca in Serie A: l’uscita intempestiva e fallosa di Gollini su Boga, costata il rosso al portiere atalantino al 22’; la maglia tirata a Zapata in area da Chiriches (15’: era rigore?) a fronte del penalty concesso al Sassuolo per un contrasto di spalla, non falloso, tra Toloi e Traoré (5’ st); il tiro sbagliato dal dischetto da Muriel (32’ st). Peccato perché la squadra c’è, eccome, e anche ieri ha creato diverse occasioni, come poco prima del fischio di chiusura quando in pochi secondi Hateboer e Gosens hanno sfiorato il gol, ma prima Consigli (decisivo l’ex portiere atalantino nel pareggio degli emiliani) e poi Raspadori ci hanno messo una pezza.

Ora sangue freddo, domenica si torna in Emilia, in casa del derelitto Parma, ed è lecito aspettarsi che l’Atalanta riprenda a correre come sa.

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