«Un luogo di incontro per Città Alta». Roberta racconta la storia della cartoleria

INTERVISTA. «Mi definiscono tutti “ la Roberta, la cartolaia di Città Alta”, ma io preferisco che le persone dicano “andiamo in Cooperativa”, perché questa è la mia casa».

05:22

Roberta Curti racconta un luogo che è un’istituzione per Città Alta a Bergamo, uno spazio di rete e incontro che quest’anno ha compiuto 50 anni.

Da commessa a presidentessa della Cooperativa Libraria Il Quartiere, Roberta racconta la storia: «Questo progetto è nato nel 1974 da un gruppo di mamme volenterose che volevano aprire una cartolibreria in Città Alta perché ai tempi non c’era nulla - spiega -. Ai tempi più che cooperativa la chiamavano la “Comperativa”, perché gli incassi erano talmente bassi che le fondatrici si autotassavano e ci mettevano i loro soldi per non chiudere in rosso il mese».

Roberta Curti per L'Eco di Bergamo Incontra, il racconto della storica cartoleria di Città Alta

Nel 1982 la Cooperativa - che già era in via Gombito ma in uno spazio della macelleria Fracassetti - si sposta nella sua attuale sede, in via Gombito 24: «E io ho iniziato a lavorare qui, dopo le Magistrali: ho iniziato per scherzo, non me ne sono più andata».

«Qui lasciano le chiavi, i sacchetti della spesa, i bambini comprano il quaderno senza i soldi che poi passa la mamma - sorride -; gli anziani chiedono aiuto per aspetti burocratici. Questo è uno spazio di incontro, siamo nella Rete sociale di Città Alta e l’obiettivo è proprio fare rete»

Obiettivo: fare rete

E la filosofia del luogo è fare rete e sostegno: «Qui lasciano le chiavi, i sacchetti della spesa, i bambini comprano il quaderno senza i soldi che poi passa la mamma - sorride -; gli anziani chiedono aiuto per aspetti burocratici. Questo è uno spazio di incontro, siamo nella Rete sociale di Città Alta e l’obiettivo è proprio fare rete». La Cooperativa non ha scopo di lucro del resto: «I proventi quando ci sono degli utili vengono dati in beneficenza: non soldi ma materiale a chi lo richiede».

50 anni speciali

Poi una dedica: «Questi 50 anni sono dedicati alla mitica nonna Serena, presidente per tantissimi anni di questo luogo: per me è stata una mamma, una nonna. E poi a Paola, Camilla, Mariella, Isa e Rita: le volontarie per una vita in Cooperativa». E un po’ tutti qui diventano volontari: «Arrivano mamme che vedono che la cartoleria è piena e si fermano: per darmi una mano. Qui funziona così». Mentre il tessuto sociale è cambiato: «Sono aumentati i turisti e noi facciamo da punto informativo, ma per noi sono importanti i bambini: non dobbiamo perdere i nostri bambini e Città Alta deve continuare a vivere». Anche la Cooperativa: «Abbiamo rinnovato lo statuto fino al 2100 - sorride -. Con nuovi progetti e idee».

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