Roberta Frigeni: «Vorrei che la Bergamo del futuro fosse capace di abitare la propria storia»

L’INTERVISTA. La direttrice del Museo delle Storie di Bergamo auspica che la città del futuro possa riuscire nella sfida di valorizzare il suo ricco patrimonio storico e culturale senza consumarlo poco a poco come fa il turismo di massa.

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«Mi aspetto una Bergamo capace di stare a passo lento, capace di abitare il proprio patrimonio e di farlo abitare con rispetto». Roberta Frigeni, direttrice del Museo delle Storie di Bergamo, la rete dei musei storici della città che comprende la Torre dei Caduti, il Campanone e Palazzo del Podestà, il museo donizettiano, il convento di San Francesco e la Rocca, si racconta a L’Eco di Bergamo Incontra.

Nell’intervista video ci parla della sua passione per il latino, per la storia medioevale, per la lettura e per la montagna, svelandoci il momento che segnò la sua strada futura: quando alla fine della terza media la preside della scuola le regalò un dizionario di latino, un volume che la accompagnò per tutto il percorso del liceo classico, durante il quale poi maturò la sua passione verso la storia, in particolare quella medioevale.

Nei panni di direttrice vorrebbe riuscire «a valorizzare il patrimonio della città e restituirlo al pubblico carico di significati, ma sempre con un linguaggio semplice, comprensibile a tutti».

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