«Ricordo la prima volta che vidi i quadri di Baschenis».La direttrice della Carrara: un patrimonio da far conoscere

L’INTERVISTA. Martina Bagnoli è una storica dell’arte ed è, da qualche mese, la nuova direttrice dell’Accademia Carrara di Bergamo.

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Fin da piccola sognava di lavorare in un museo, amava visitarli: «Mi piaceva starci dentro, ho sempre sentito i musei dei luoghi dove stavo bene: mi ha sempre attirato molto la calma che trasmettono». Martina Bagnoli è una storica dell’arte ed è, da qualche mese, la nuova direttrice dell’Accademia Carrara di Bergamo.

Dalla Storia dell’arte agli studi all’estero tra Inghilterra e America: una carriera professionale quella della neo direttrice che l’ha vista per molto tempo negli Stati Uniti: «Poi a fine 2015 sono tornata in Italia, direttrice della Galleria Estense di Modena e ora sono a Bergamo» spiega e parla della nostra città: «Ero già stata qui, anche alla Carrara: ero rimasta fulminata dalla bellezza che era completamente inattesa. Bergamo è un po’ defilata tra le città d’arte italiane e questa è un’arma segreta: crea sorpresa».

In particolare un ricordo: «Mi avevano colpito i quadri della Collezione della Carrara e in particolare Baschenis con le sue nature morte». Il ruolo di direttrice? «Credo serva arrivare nei musei con umiltà, aspettando che l’istituzione si riveli. La Carrara ha avuto un profondo riallestimento negli ultimi anni: ora serve lavorare su come far conoscere i lavori, coinvolgere il pubblico, effettuare nuove ricerche e pubblicazioni». E poi c’è la Gamec vicina di casa: «Un arricchimento insieme all’Accademia di Belle Arti, fucina di giovani menti».

Difficile dopo pochi mesi dare una visione della Bergamo del futuro: «Credo sia una Bergamo che sta nel suo territorio: è protetta, ma nello stesso tempo si trova bene nel resto del mondo, perché ha tutti gli strumenti per interagire» dice e si sente molto in sintonia con i bergamaschi: «Parlano poco e fanno molto» sorride e in questo inizio di vita bergamasca - lei che è originaria di Bolzano - sta scoprendo la città attraverso lunghe passeggiate con il suo cane: «Bello camminare a piedi, scoprire dalle Mura cascine antiche, orti e viti».

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