L'Eco di Bergamo Incontra / Bergamo Città
Martedì 17 Dicembre 2024
Quando la storia di Babbo Natale è un dono anche per i più grandi
L’INTERVISTA. Questa è una puntata particolare de L’Eco di Bergamo Incontra. Davanti alla telecamera c’è Babbo Natale con una storia che racconta come anche donare un abbraccio può avere un significato speciale.
Si chiama Giovanni ed è uno dei volontari della Casetta di Babbo Natale che il Distretto del Commercio ha allestito per il Natale a Bergamo, in piazza Vittorio Veneto in città. Un angolo circondato dal Bosco incantato del Christmas Design e che in questi giorni è tappa fissa per i bambini bergamaschi ma anche i turisti.
Seduto sulla sedia e circondato dai suoi elfi, il suo saluto è quello tipico di Babbo Natale, perfetto con la barba immacolata, dotato di abito rosso e una gran voglia di incontrare i bambini: «Del resto Babbo Natale ha un carattere molto giocoso, allegro. Cerca sempre di essere simpatico con i bambini. Io personalmente, come Babbo Natale, adoro tantissimo i bambini che mi danno un abbraccio». Giovanni è un volontario dell’Associazione Disabili Bergamaschi (Adb): il gruppo, insieme Associazione I Pellicani, la Uildm e Fondazione Anmr, si occupa delle attività della casetta in collaborazione con il Distretto del Commercio.
«La malattia sicuramente ti cambia totalmente la vita, nel senso che cose che prima davi per molto importanti sono passate tutte in secondo piano. La malattia mi ha fatto incontrare persone che mi hanno aiutato e mi ha fatto capire che aiutare è un dono e nel mio piccolo lo faccio anche io, anche in questo modo»
«La mia storia parte nel 2021, purtroppo da una malattia che dalla sera alla mattina mi ha portato ad una disabilità totale del 100%. Questa cosa mi ha fatto avvicinare all’Associazione Disabili Bergamasca, la quale mi ha aiutato tantissimo - spiega -. La malattia sicuramente ti cambia totalmente la vita, nel senso che cose che prima davi per molto importanti sono passate tutte in secondo piano. La malattia mi ha fatto incontrare persone che mi hanno aiutato e mi ha fatto capire che aiutare è un dono e nel mio piccolo lo faccio anche io, anche in questo modo».
Ecco perchè a ogni bambino dedica tempo e sorrisi: «Ascolto le loro storie, chi ha voglia di raccontarmi qualcosa della loro vita. E poi i desideri, grandi e piccoli che siano. Delle bambine mi hanno chiesto se potessi far vincere lo scudetto all’Atalanta piuttosto che se per Natale io riuscissi a far nevicare» sorride.
E quando non è Babbo Natale? «Sono un lavoratore, lavoro in un supermercato, nel reparto macelleria. Una vita semplice - continua -. Cerco di crescere al meglio il mio bambino, anche se il bambino ormai ha 21 anni» ride e ammette: «Ho studiato tutta la storia di Babbo Natale e soprattutto so tutte sulle renne, argomento preferito dei bambini. Sugli elfi sono ancora un po’ in difficoltà».
La richiesta a Babbo Natale
Anche lui una richiesta ce l’ha per Babbo Natale: «Un continuo miglioramento dalla malattia, anche se devo dire che è quello che ho raggiunto ad oggi, è già molto soddisfacente. La mia è una malattia autoimmune che colpisce le mielina dei nervi e causa una neuropatia quindi una paralisi totale. Fortunatamente con trattamenti immediati di immunoglobuline e con mesi di fisioterapia siamo riusciti ad ottenere un buon risultato». E poi c’è l’altra richiesta a Santa Claus: «Per tutti i bambini di Bergamo, che abbiano un sorriso, un momento di felicità e abbiano voglia di dare un abbraccio a Babbo Natale».
Gli orari della casetta
La casetta - per grandi e piccini - rimarrà aperta fino al 6 gennaio, Babbo Natale aspetta gli abbracci fino al 24 dicembre. Gli orari: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
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