Nadia Ghisalberti si racconta: «Come prof dicono che incutevo timore». E poi: «Appena riaperto tutto, subito al Donizetti»

«Ho fatto tante cose, ma mi piace ricordare che sono laureata in Biologia e che ho insegnato al liceo Falcone: sono in contatto con ancora tante ex alunne - racconta e rivela -. Una cosa che mi ha sempre sorpreso, di quando facevo la prof, è che le mie alunne mi dicevano che le intimorivo: è strano per me, anche perché credo che anche l’insegnante sia sotto giudizio».

Del suo mandato, Nadia Ghisalberti è «molto orgogliosa del metodo che ho instaurato nel lavoro: basato sul dialogo, un elemento fondamentale soprattutto durante la pandemia: è stato molto importante essere in continuo dialogo con tutte le realtà culturali ma anche con gli altri colleghi assessori. Ricordo bene quando si è chiuso tutto e ricordo bene anche la riapertura - dice -. Ho avuto una forte esigenza, un bisogno: ritornare al teatro Donizetti».

E nella vita privata cosa fa Nadia Ghialberti? «Lo stesso che faccio da assessore - sorride -: partecipare agli eventi e alle attività su cui ho lavorato. Tutto questo mi piace molto». Ci sono anche momenti più privati: «Pochi e preziosi con mio marito: ci piace andare a sciare e qualche volta scappare anche solo per pochi giorni lontano». Poi ci sono i figli: «Sono diventata mamma in età adulta: ho fatto da mamma ai figli di mio marito e si è creato un rapporto molto forte con tutti e tre. Ora sono cresciuti e vivono lontani e la cosa più bella è stata, poco prima della pandemia, una vacanza tutti insieme: è successo nel Natale del 2019 e siamo stati in Marocco, ed è stato bellissimo».

Sulla Bergamo del futuro non ha dubbi: «Mi piacerebbe pensare a una Bergamo dove la creatività dei giovani sia più valorizzata, è un obiettivo su cui stiamo lavorando molto». E da grande cosa farà Nadia Ghisalberti? «Spero che questa ricchezza umana e di relazioni costruita in questo mandato possa continuare, anche in forme diverse. Poi si vedrà».