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Martedì 25 Aprile 2023
«Mai dare nulla per scontato». Beppe Savoldi, vigile del fuoco con la passione per l’avventura
L’INTERVISTA. Un Vigile del fuoco di Bergamo storico, un volto amato e conosciuto. Ecco come si diventa pompieri. Ma non solo.
«Fare il vigili del fuoco vuol dire non aspettarsi nulla di quello che hai programmato in giornata, essere disponibile ad aiutare le persone, chi ne ha bisogno e soprattutto rispondere a una qualsiasi chiamata, dalla più semplice alla più complessa. E poi: mai dare nulla per scontato». Giuseppe Savoldi lo conoscono tutti come Beppe, originario di Nembro e da 32 anni al Comando di Bergamo: «Il primo giorno da vigile del fuoco? Direi da pompiere: avevo 15 anni, ero in vacanza con i parenti in una casa di campagna e ho evitato una esplosione gettando una bombola a metano in giardino».
Savoldi ha partecipato, tra le tante, anche alla missione di soccorso all’Hotel Rigopiano: «All’interno c’erano 35 persone, abbiamo lavorato in una situazione al limite: tempo limitato, neve e macerie. Si scavava nella neve e nelle macerie sempre con la speranza di trovare qualcuno in vita».
«La paura deve esserci»
«La paura? Sì, c’è. È quella che ci fa tornare a casa la sera, ti fa rendere conto che c’è un pericolo. I vigili del fuoco si preparano, formano, addestrano ma la componente rischio resta alta - dice -. Come nelle situazioni degli incidenti domestici: a casa si abbassa la guardia ed è allora che basta poco per una perdita di gas, una folgorazione».
Da Nembro in missione a Overland
Con una curiosità: Savoldi è stato driver per molte volte di Overland, la serie di spedizioni documentaristiche ideata da Beppe Tenti e in onda su Rai Uno dal 1996: «Come driver. Così ho girato il mondo e visitato luoghi incredibili e inarrivabili». In fondo la passione per la guida e i motori c’è sempre stata: «Nasco come motorista meccanico, poi da ragazzino riparavo moto a Nembro». Da grande? Sorride: «Ci ho messo una vita per diventare giovane, vorrei restare giovane».
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