L'Eco di Bergamo Incontra / Bergamo Città
Martedì 15 Novembre 2022
«L’opera lirica? Un atto d’amore. Ragazzi andate a teatro: vedere qualcuno che lotta e piange dal vivo è impagabile»
L’intervista. Dal colpo di fulmine per la commedia «La palla al piede» a 4 anni al Donizetti alla passione per la musica elettronica e i concerti a Berlino: il direttore artistico del Festival Donizetti Opera si racconta a pochi giorni dal debutto della nuova stagione.
Dopo 200 anni sabato 19 novembre alle 20 al Teatro Sociale torna in scena «Chiara e Serafina» di Gaetano Donizetti nella sua Bergamo. E dietro a questo piccolo e grande dono alla città e al suo compositore c’è Francesco Micheli, regista e direttore artistico da otto anni ormai del Festival Donizetti Opera di Bergamo.
«L’opera lirica – racconta Micheli in questa intervista a L’Eco di Bergamo Incontra raccolta a pochi giorni dal debutto di Donizetti Opera 2022 venerdì 18 novembre con “La Favorite” – è un carrozzone enorme in cui persone molto diverse tra loro, che non si incontrerebbero mai neppure per strada, sono costrette a interagire e creano una solidarietà che non è semplice costruire ma che, nel momento in cui avviene, è un autentico miracolo dell’umanità». Per Micheli, l’opera lirica è proprio per questo un autentico atto d’amore.
Micheli si racconta, dal colpo di fulmine a 4 anni per il teatro proprio dalla piccionaia del Donizetti quando, accompagnato con la mamma, vide per la prima volta lo spettacolo «La palla al piede» di Feydeau alla passione per la musica elettronica e i concerti a Berlino. Con Bergamo ha un forte legame, a tratti conflittuale, soprattutto negli anni della sua formazione: i ricordi corrono al padre, allo zio Alberto Fumagalli e ai professori del Sarpi che seppero trasmettergli la passione per la bellezza e la cultura.
Anche per uno come Micheli, da ragazzo, non è stato semplice trovare la propria strada e ai giovani consiglia di andare a teatro: «In questi tempi in cui la mediazione nelle relazioni è sempre più difficile, il piacere di vedere qualcuno che suda, lotta e piange dal vivo è impagabile».
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