«Lo snowboard era il mio destino, è la mia vita». L’insegnamento di Michela: provarci sempre

L’INTERVISTA. Si sta allenando in Bergamasca, poi partirà per l’Argentina e il sogno è quello di rivivere l’emozione del 2018 in Corea, ai Giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Michela Moioli si racconta, a partire da quei primi sci a 2 anni e mezzo.

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Da quando si apre il cancelletto Michela entra in una sua trance personale, una serie di riti e la sensazione di sentire la tavola da snowboard prolungamento dei suoi piedi: «Sono in lotta con me stessa, con gli altri, con la natura». Michela Moioli ha 28 anni, campionessa di Alzano, sportiva con il sorriso sulle labbra e la gioia di vivere negli occhi.

«I miei primi sci’ Avevo 2 anni e mezzo, forse 3, mentre lo snowboard è arrivato a 8 anni a Colere: era un po’ che stressavo mia mamma che volevo provarlo - racconta - Sono riuscita a convincerla e subito l’ho amato. Era spericolato come me». Perchè “snowbordare” fa parte del suo Dna: «Come per una modella camminare con i tacchi - sorride -. Lo dico sempre: io preferisco gli scarponi e quando arriva la neve io sento il richiamo, devo salire sulla tavola».

La gioia più bella non la dimentica: «A 13 ho vinto i primi Campionati italiani e allora mi sono detta: forse sono veramente capace - dice -. Poi la svolta con la Nazionale e con la Coppa del Mondo. A 18 anni è arrivato l’Esercito e questo mi ha permesso di avere una squadra di supporto che mi ha dato gli strumenti per crescere».

Gli allenamenti

Michela in estate si allena a Bergamo, «poi a Livigno, in caserma dove facciamo tanta palestra. E poi ci sono la corsa e la bici. Si tratta di un allenamento intenso, con tanto lavoro di pesi, tanti salti per preparare il corpo alla neve, quando saremo in pista a settembre: quest’anno andremo in Argentina e poi si torna sulle Alpi». La paura? «Fa parte di questo sport, ed è importante: per me, per come sono fatta io, mi dà un limite, mi dà la giusta consapevolezza di come fare le cose».

Il sogno di Milano Cortina

Lei che ama stare sulla tavola: «Credo fossi una predestinata, questa è la mia vita. E poi amo la competizione e nello snowboard ho trovato la mia strada. Alle Olimpiadi del 2018 in Corea la gioia è stata immensa: ora voglio rivivere quell’emozione. Milano Cortina mi aspetta, mi sento più matura, ho la giusta esperienza e vorrei fare qualcosa di grande».

«Fare sempre le cose con passione, mettendoci anima e corpo. Non importa dove si arriva ma quello che si è fatto per arrivare, mettendoci tutto l’impegno, non mollando. Provandoci sempre al meglio delle proprie forze».

Intanto dopo gli allenamenti torna a Olera dove abita con Michele, «vicina alla mia famiglia e ai miei meravigliosi nipoti». Studia Scienze Motorie a Bergamo: «Un percorso che mi sta dando tanto». Con un progetto: «Il desiderio di far crescere lo snowboard: ora che c’è una pista in città, bisogna rendere questo sport accessibile a tutti». Anche perché c’è un insegnamento della mamma che non dimentica mai, anche quando il cancelletto si apre: «Fare sempre le cose con passione, mettendoci anima e corpo. Non importa dove si arriva ma quello che si è fatto per arrivare, mettendoci tutto l’impegno, non mollando. Provandoci sempre al meglio delle proprie forze».

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