«La danza è un linguaggio aperto, mi piacerebbe vedere più giovani che sperimentano»

L’INTERVISTA. Parla Flavia Vecchiarelli, direttrice artistica di DanzaEstate, la rassegna che da 36 anni punta i riflettori sulla danza contemporanea, proponendo spettacoli di autori e danzatori nazionali e internazionali a Bergamo.

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«La danza è un linguaggio aperto e proprio perché non è raccontato a parole lascia la possibilità di essere vissuta e interpretata in modo diverso da ciascuno». Flavia Vecchiarelli, direttrice artistica di Danza Estate, la rassegna dedicata al mondo della danza giunta alla 36esima edizione, è la protagonista della nostra intervista settimanale della rubrica L’Eco di Bergamo Incontra.

Nel corso degli anni della sua direzione artistica sono arrivati a Bergamo decine di artisti di caratura nazionale e internazionale con l’obbiettivo di mostrare al pubblico bergamasco una varietà di linguaggi e sperimentazioni il più possibile eterogenei e rappresentativi della danza contemporanea: «Tra tutti gli artisti che sono venuti quelli di cui sono più orgogliosa di aver portato al Festival sono: Alessandro Sciarrone, Michele di Stefano e il collettivo spagnolo La Veronal, tre artisti tra i miei preferiti in assoluto».

«Quello che vorrei è una Bergamo aperta al nuovo, curiosa che sappia mettersi in gioco che esca un po' dagli schemi. Sento un po' di rigidità a volte nella fruizione di esperienze culturali diverse. Mi piacerebbe vedere più giovani che sperimentano, che ricercano i nuovi linguaggi del contemporaneo e che investano il valore del loro tempo libero nella cultura».

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