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Martedì 12 Marzo 2024
«Io, content creator e avvocato: le regole sono utili, ma siano valide per tutti»
L’INTERVISTA. L’argomento è di grande attualità dopo il «caso Balocco» e l’inchiesta che vede protagonista l’influencer Chiara Ferragni.
L’Eco di Bergamo ha dedicato un dossier all’argomento e alle nuove regole, per una comunicazione più trasparente sui social. Facciamo chiarezza con una content creator che è anche avvocato, di casa proprio a Bergamo: Vatinee Suvimol, 99.500 follower.
«Il caso Balocco è stato uno spartiacque. Con questa vicenda tutto il mondo è arrivato a farsi la domanda: esiste davvero il lavoro di influencer? Si guadagna sui contenuti social? la risposta ormai è chiara: sì, è un lavoro ed è per questo che va regolamentato». A fare chiarezza sul mondo social e influencer è la content creator ma anche avvocato Vatinee Suvimol, 99.500 follower, di origini thailandesi e di casa a Bergamo.
«Sono un avvocato, una content creator, una food blogger e food writer. Sono arrivata a Bergamo nel 2000, prima abitavo in Sicilia - racconta -. Mentre studiavo Legge ho aperto un blog dove ho iniziato a parlare delle mie origini, delle mie esperienze in Italia, pubblicando anche delle ricette thailandesi. Da qui sono diventata food blogger e quando il mondo delle influencer ha iniziato a svilupparsi sono stata contattata come esperta e come avvocato per fare delle valutazioni per una migliore regolamentazione della professione».
Regole che devono essere molto chiare e che sono già evidenti per chi «fa questo mestiere correttamente» dice: «Devono essere regole chiare come quando in televisione ci si accorge che da un programma si passa alla pubblicità. Delle regole esistono già del resto: #adv, #incollaborazione». E poi #supplied, #gift #invited e anche #gifted, con tutte le specifiche fornite da Suvimol.
«Ci sono persone che vivono di questo, ci sono agenzie che aiutano le influencer e che mettono per iscritto queste regole, ma le regole non devono essere solo per le influencer con un alto numero di follower. Ormai i contenuti social si sono moltiplicati e ci sono micro-influencer in grado di spostare masse. Molto spesso però non conoscono le regole, non hanno supporti, e così i contenuti sono senza controllo».
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