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Giovedì 27 Febbraio 2025
«Il mio, non solo un gelato ma una filosofia di vita al gusto di bellezza»
L’INTERVISTA. Vittorio Baldelli, in arte Gelato Contadino, è un giovane artigiano del gelato che ha creato con la sua piccola bottega un presidio di qualità, premiato nel 2025 con il riconoscimento dei «Tre Coni» del Gambero Rosso.
Il suo gelato è un’esperienza assoluta, da gustare fino in fondo con la solennità e la ritualità che si riserva per le creazioni realizzate dalla sapienza artigiana, con passione e dedizione.
«Il mio gelato è un intento politico e culturale, la cultura del gelato classica viene innalzata all’ennesima potenza dalla freschezza assoluta». Dice Vittorio Baldelli, giovane architetto bergamasco, che ha trovato nel gelato una strada per la realizzazione di un sogno. Nel 2016 ha aperto una piccola bottega nel quartiere di Loreto a Bergamo che si chiama «Gelato Contadino» e da allora ha continuato a produrre cercando l’eccellenza e la qualità. Quest’anno si è aggiudicato il riconoscimento dei «Tre Coni» del Gamberro Rosso, risultando tra i migliori gelati non solo della Bergamasca, ma anche d’Italia.
Dal Canada all’Italia per fare il gelato
«Ero in Canada stavo facendo uno tirocinio per il Politecnico di Milano in un grosso studio di architettura, dove tutti lavoravano 12 ore al giorno senza sosta. A Vancouver ho incontrato una ragazza che era in vacanza per tre mesi e le ho chiesto che lavoro facesse per avere così tanto tempo libero e lei mi disse “faccio il gelato”. Tutto è partito da lì dalla volontà di lavorare 7 mesi l’anno e avere il tempo di dedicare alla vita».
Il viaggio tra le gelaterie italiane
Vittorio tornò in Italia e fece un tour dei migliori gelatai della Penisola seguendo proprio la Guida del Gambero Rosso. Si fermò a Pisa da De’Coltelli e cercò di imparare il più possibile e poi, una volta appresa l’arte del gelato, decise di tornare a Bergamo per aprire la sua bottega. Si innamorò di piccolo locale sfitto, in piazza Risorgimento di Loreto a Bergamo. Quello che agli occhi di molti sarebbe apparso come un anonimo edificio della periferia della città, a lui, invece sembrò immediatamente il luogo ideale. «Dal marciapiede, infatti, se si alza lo sguardo verso Città Alta, si può ammirare uno scorcio inedito e poetico sui Colli».
La produzione limitata
Vittorio è un personaggio particolare, sempre con il sorriso e la battuta pronte e con le idee molto chiare: «Non mi permetto di dire che il mio gelato è il più buono del mondo, però è una chicca e come tutte le chicche assolute è piena di limiti. Ho scelto una produzione a tiratura limitata perché realizzata con macchine a bastone verticale del 1950 con lama in bronzo che disegno io e costruisco io, per dare quella freschezza assoluta».
La produzione è fatta giornalmente in una quantità definita e quando il gelato finisce, il negozio chiude. A volte si può trovare la serranda abbassata già nelle prime ore del pomeriggio. Ma anche questo fa parte del personaggio e della filosofia che Vittorio porta avanti senza compromessi: «La mia è una bottega completamente fuori mercato, è una chicca per gli appassionati di gelato e per averlo devi fare un piccolo sacrificio. Ma non è per tirarmela, infatti i miei prezzi sono popolarissimi».
«Il mio gusto preferito è la “crema seria”, mi sono innamorato del sapore della la scorza di limone che avvolge la vaniglia in una valanga di uova fresche»
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