«Il fango ci ha messo in ginocchio, ma noi non molliamo». A Ponteranica nascono le ”bottiglie alluvionate”

L’INTERVISTA. Proprio in questi giorni per la Trattoria Falconi sono arrivati premi e riconoscimenti, ma l’attenzione è su questo ultimo mese di lacrime e preoccupazione dopo l’alluvione del 9 settembre. Ma Marco Falconi non molla e pensa anche a un progetto benefico.

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Lui è conosciutissimo, per la sua carne alla brace e il vino che alla trattoria Falconi non manca mai. Il suo volto e i suoi video social nelle ultime settimane sono diventati virali per un altro motivo: l’alluvione del 9 settembre ha colpito anche Ponteranica e la sua trattoria, che ha avuto il riconoscimento di locale storico - è stata aperta nel 1963 - proprio in questi giorni: «La storia della nostra famiglia è la storia della nostra trattoria: siamo alla quarta generazione - racconta Marco Falconi che con il fratello ora la porta avanti -. Oltre al riconoscimento di locale storico è arrivato anche quello di miglior carta osterie e trattorie d’italia, proprio in questi giorni».

«Il fango è arrivato a 3 metri e 70 cm»

Ma l’attenzione è su altro: «L’esondazione del torrente Morla ha toccato anche la mia trattoria lo scorso 9 settembre. I laboratori nuovi, la cantina, le scaffalature: tutto devastato. Il fango è arrivato a 3 metri e 70: non c’è più nulla - racconta - . Ci siamo messi al lavoro, a spalare. Abbiamo cercato una soluzione e stiamo ancora lavorando».

«Abbiamo deciso di spiegare e raccontare cosa è successo con una etichetta sopra le bottiglie, che abbiamo chiamato “Le Alluvionate”»

Aiuti da tutti

Tanta la solidarietà: «Dalla Protezione civile, dalla Curva Nord dell’Atalanta, dalla gente comune e dai colleghi ristoratori. Ho pianto, non avevo più niente ma poi doveva farcela: in sei giorni abbiamo riaperto la trattoria, la parte sotto ci vorrà tanta pazienza».

L’acqua e il fango ha toccato anche duemila bottiglie «dalle più pregiate alle più semplici, con le etichette rovinate: abbiamo deciso di spiegare e raccontare cosa è successo con una etichetta sopra le bottiglie, che abbiamo chiamato “Le Alluvionate della Roggia Morlana”: questo per spiegare cosa è successo e per collegare questo disastro anche a un progetto che vuole fare del bene: diamo un aiuto alla Fondazione solo per te, nata a Jesolo, a cui siamo legati e che dà sostegno a ragazzi e bambini con patologie gravi» dice Marco Falconi che spiega: «Chi vien da fuori, magari non sa o non si ricorda cosa ci è successo ma trovando sul tavolo una bottiglia con questa etichetta raccontiamo e non dimentichiamo. Così spieghiamo la nostra storia, 63 anni di osteria».

«”Mola mia”: mamma mia che fatica, ma davvero noi non molliamo e siamo vicini a tutti coloro che, come noi, sanno cosa significa quanto ci è capitato»

«Mola mia»

Poi ancora un grazie: «Agli amici ristoratori. C’è chi voleva anche comprarmi le bottiglie rovinate, ma ho preferito che restassero sui miei tavoli e raccontassero un pezzo della mia storia, da condividere con i miei clienti e con la fondazione benefica». E poi: «Me lo hanno detto in tanti, “Mola mia”: mamma mia che fatica, ma davvero noi non molliamo e siamo vicini a tutti coloro che, come noi, sanno cosa significa quanto ci è capitato».

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