«Giulia è stata messaggio di speranza per molti. Il suo modo di essere un inno alla vita»

«Giulia è una ragazza che ha sempre rivendicato la sua giovinezza e la sua normalità». Antonio Gabrieli racconta così sua figlia Giulia, morta il 19 agosto 2011 a 14 anni dopo due anni di malattia. Da allora la sua testimonianza di vita, di speranza, di amore non ha mai smesso di scuotere le coscienze.

ConGiulia ha l’obiettivo «non di fare memoria di Giulia, ma di continuare a camminare insieme a lei»

«Giulia ha avuto la particolarità di trasformare la sua malattia in un inno alla vita - racconta il papà che è uno degli ideatori dell’associazione “ConGiulia”: non solo verso la famiglia, ma nei confronti di una comunità perché la sua storia continua a incrociare tantissime persone grazie ai suoi messaggi e alla sua attenzione verso il prossimo».

ConGiulia ha quindi l’obiettivo «non di fare memoria di Giulia, ma di continuare a camminare insieme a lei». Tra i tanti progetti in suo nome la scuola estiva in ospedale: «Ricoverata in Oncologia pediatrica, Giulia ha colto tanti aspetti del reparto e di tutta la Pediatria con la necessità che nel periodo estivo ci fossero insegnanti disponibili». Uno dei tanti progetti realizzati grazie alla volontà «di tante persone che hanno lavorato in nome di Giulia».

«Non ci manca, Giulia ci ha dato tanto che ci ha riempito e continua a riempirci la vita»

«Messaggio di speranza»

«Giulia - racconta il papà - era una ragazza normalissima, nella malattia non l’ho mai vista arrabbiarsi. Il suo è stato un messaggio di speranza: ha avuto questa capacità di dare speranza in un domani migliore a ognuno di noi»

E non si può non parlare della sua grande spiritualità: «Era una ragazza che pregava, tutto partiva da lì. Ora si è avviato il Processo di Beatificazione, per la nostra famiglia è un momento molto forte ed emozionante. Giulia è parte di tutti quanti noi». Con un messaggio importante: «Non ci manca, Giulia ci ha dato tanto che ci ha riempito e continua a riempirci la vita».