Giacomo Angeloni: «Il 18 marzo e i dieci giorni più lunghi del Covid a Bergamo. Un lutto che non ho ancora rielaborato»

Per L’Eco di Bergamo Incontra l’intervista all’assessore del Comune di Bergamo che ha gestito la sepoltura delle tante, troppe, vittime del Covid.

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L’Eco di Bergamo Incontra intervista Giacomo Angeloni, assessore all’Innovazione, semplificazione, servizi demografici e servizi cimiteriali con deleghe alla partecipazione e reti sociali di quartiere del Comune di Bergamo.

L’infanzia nel quartiere a Boccaleone, il contatto con le disuguaglianze del campo rom di via Rovelli, la scelta di dedicarsi all’impegno per la Caritas diocesana bergamasca. Un impegno sociale come educatore che si è poi trasformato in impegno politico nel corso delle ultime due legislature al Comune di Bergamo con il sindaco Giorgio Gori.

L’esperienza più gratificante? Riuscire a rendere i servizi dell’Anagrafe più accessibili al cittadino. Quella più dura? Gestire l’emergenza Covid e assicurare una degna sepoltura ai morti di Bergamo. Una situazione, racconta, che deve ancora rielaborare.

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