Da Villa d’Adda al Sarpi fino al teatro greco: ad Alessandra Salamida il premio Verga

L’INTERVISTA. Riceverà nei prossimi giorni il Premio Giovanni Verga, la bergamasca è stata Fedra al teatro greco di Siracusa. «Il teatro rafforza il senso di incontro e umanità». La sua carriera nata dalla passione per la tragedia greca sui banchi di scuola, al liceo Sarpi di Bergamo.

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Attrice di teatro, il suo amore per il palcoscenico e soprattutto per la tragedia greca è nato al liceo classico Sarpi di Bergamo, quando era una studentessa. Alessandra Salamida, originaria di Villa d’Adda, è stata per tutta l’estate appena terminata la protagonista nell’antica tragedia greca “Fedra (Ippolito portatore di corona)” di Euripide. Lo spettacolo, diretto dal regista scozzese Paul Curran nella traduzione dal greco di Nicola Crocett, ha debuttato nel celebre teatro greco di Siracusa: «Amo la tragedia greca, è la cosa che ci è rimasta più simile ad un rito: recitare in una tragedia greca mi ha permesso di essere una sacerdotessa di questi tempi» spiega la bergamasca.

«Da bambina volevo fare l’”attora”»

«Già a 3 anni volevo fare l’”attora” - racconta -. Ho maturato questo desiderio al liceo classico dove mi sono appassionata: studiavo a memoria i versi delle tragedie e mi dilettavo a comporre degli inni sacri che ho cantato in gita scolastica a Epidauro e Delfi». Poi il percorso professionale che l’ha portata nel 2009 a diventare attrice professionista. «Mi piace recitare perchè ho sempre sentito un qualcosa, un canale di espressione attraverso la voce, la poesia e attraverso la musica: a teatro possiamo essere qualcosa di diverso da noi e incarnare l’universale». E spiega: «Fedra ha segnato la mia vita, emozionante quando nell’ultima tappa nella turné a Verona sono arrivate le amiche di Villa d’Adda e anche alcune compagne del Sarpi. Si ricordavano di me e del mio sogno». Un ruolo, quello di Fedra, che le ha anche permesso di ricevere il suo primo riconoscimento: «Riceverò il Premio Giovanni Verga il 4 ottobre presso il Lido dei Ciclopi ad Aci Trezza».

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Il valore del teatro e la sua umanità

E ora? «Sono in procinto di vivere a Roma per nuove esperienze nel doppiaggio, e poi mi aspettano nuovi provini per il teatro e il cinema». E perché è importante andare a teatro? «Perché fortifica il valore dell’incontro e della relazione - spiega Alessandra Salamida -. Il teatro ridà valore alla parola e soprattutto alla parola poetica. un modo per condividere l’essenza dell’essere umano, che arricchisce e ci fa andare avanti».

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