Claudia Ratti, presidente di Aribi: «La bici in città? Come sposare una filosofia, per l’ambiente e per se stessi»

L’INTERVISTA. Da 14 anni è presidente di Aribi, Associazione per il rilancio della bicicletta, ci racconta l’evoluzione della mobilità sostenibile nella città di Bergamo.

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«Andare in bicicletta in città significa sposare la filosofia del rispetto dell’ambiente, del fare bene a se stessi, dando una risposta a tutto ciò che abbiamo subito in termini di inquinamento». Da 14 anni, Claudia Ratti è presidente di Aribi, Associazione per il rilancio della bicicletta: «Cerco di curare questa associazione come fosse un terzo figlio», racconta.

«Utilizzare la bicicletta per andare a scuola o al lavoro è molto difficoltoso ma a Bergamo si stanno facendo importanti passi avanti». E a volte è più conveniente: «La città è trafficata, con la bicicletta si riesce a essere anche più veloci».

E il kit del perfetto ciclista? Un’attenzione particolare ai dispositivi per la sicurezza: «Il campanello è obbligatorio, anche se tanti non lo sanno. Necessari, poi, due freni funzionanti e i catadiottri, sulle ruote e sui pedali». Questo nelle ore diurne, «mentre al calar del sole diventano obbligatorie le luci anteriori e posteriori, così come la giacchetta catarifrangente».

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