Asteria, dal metal ad Ancora: «La mia prima canzone venuta dall’anima»

L’INTERVISTA. Anita Ferrari, in arte Asteria, è una giovane cantautrice orobica che ambisce a diventare «grande». Amante della scrittura e della cucina ha duettato anche con un’altra bergamasca: «Chiamamifaro».

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«Il mio luogo del cuore è un angolino di Colle Aperto, mi ci rifugio e per me è come una carezza al cuore». Asteria, bergamasca doc classe ’99, il cui cognome Ferrari evoca una dinastia rock bergamasca di tutto rispetto (vedi alla voce Alberto e Luca dei Verdena), si sta facendo spazio nella scena musicale italiana con uno stile moderno e intimista.

La passione per la musica sin da piccola, da quando letteralmente le è cascata in mano una chitarra, poi l’amore per il Metal e infine l’evoluzione di cantautrice, prima scrivendo in inglese, poi in italiano con l’esordio «Ancora». In mezzo c’è stata anche «Santa subito», un brano in collaborazione con un’altra giovane cantautrice bergamasca Chiamamifar o, al secolo Angelica Gori: «Non la conoscevo prima, ma si nota molto che siamo entrambe bergamasche, nel modo di approcciarsi e di lavorare. Mi è sembrato di conoscerla da sempre e la collaborazione è stata bellissima e nonostante avessimo due anime musicali molto diverse alla fine si sono fuse molto bene nel pezzo». Da qualche mese è uscito l’ultimo singolo «Venere» che ha confermato il suo talento.

«Scrivere i testi in italiano mi ha permesso di scoprire un’altra parte di me che prima nascondevo anche per vergogna». Asteria oltre a scrivere, legge molto e soprattutto ama i fornelli: «Cucino per tutti, per me è una forma di amore».

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