Zanzare scatenate, uova nei parchi raddoppiate rispetto all’anno scorso

IL CENSIMENTO . Il monitoraggio di Ats e Museo «Caffi» certifica che la presenza è cresciuta. Le misure di Palafrizzoni per contenere la diffusione.

Un’estate con meno zanzare? Questa la percezione di molti. Eppure, i dati della sorveglianza e del monitoraggio periodico della zanzara tigre a cura del Museo di Scienze naturali «Caffi», in collaborazione con l’Ats di Bergamo, disegnano un quadro molto differente. «Quest’anno abbiamo avuto l’impressione che le zanzare fossero di meno perché con il caldo eccessivo le zanzare stesse sono poche attive, ma in realtà le uova ci sono. E sono molto di più rispetto allo scorso anno – spiega il direttore del “Caffi” Marco Valle –. Ora con l’abbassamento delle temperature di questi giorni per via delle piogge, le zanzare aumenteranno sensibilmente perché ci sarà un clima, seppur caldo, più accessibile per noi, ma anche per loro».

I numeri in aumento

Le prime segnalazioni certe della presenza della zanzara tigre in provincia di Bergamo risalgono all’estate del 2006. L’anno successivo il «Caffi» e l’allora Asl misero a punto il sistema di monitoraggio attraverso la creazione di una rete provinciale di rilevamento. I rilevamenti vengono effettuati attraverso «ovitrappole» (trappole per uova) che consentono di avere una stima degli «adulti» presenti nell’ambiente. In città le trappole vengono posizionate in 22 parchi (sotto siepi o cespugli) e circa ogni quindici giorni si procede alla «conta». L’ultimo monitoraggio è del 7 agosto scorso e contava, in tutti i parchi, 5.712 uova di zanzara tigre, per una media di 317 uova per parco. Contro, nel medesimo arco temporale del 2023, una media di circa 139 uova a parco. Vale a dire, più del doppio. Dall’inizio del monitoraggio di quest’estate (esattamente il 12 giugno) al 7 agosto sono state «censite» quasi 13mila uova (12.887, per l’esattezza).

Le prime segnalazioni certe della presenza della zanzara tigre in provincia di Bergamo risalgono all’estate del 2006

I dati, parco per parco

Il parco cittadino con il maggior numero di uova è risultato il Giardino Roggia Piuggia in via Morali con 1.924 uova registrate al 7 agosto e 2.519 dall’inizio dell’estate. Segue il Parco Moro in via Guerrazzi con 893 (1.471 da giugno), il Parco Leidi in via Lochis con 482 e il Parco Frizzoni in piazza Matteotti con 452. Su 22 parchi sono 16 quelli che superano il valore soglia di 150 uova. I parchi più «virtuosi» sono invece il Parco Marenzi in via Frizzoni con sole 209 uova dall’inizio dell’estate, il Parco Locatelli in via Broseta (210 uova) e il Giardino La Crotta in Colle Aperto (216). Per una media, in ciascuno di questi parchi, di circa 40 uova al mese (ben al di sotto del valore soglia). Il monitoraggio continuerà fino al 30 novembre. Palazzo Frizzoni, come da prassi consolidata ormai da oltre 15 anni, ha attivato anche per il 2024 le attività per contenere il proliferare della zanzara tigre in città. Dal mese di aprile, infatti, è stato avviato un trattamento delle tombinature e delle caditoie stradali con il prodotto larvicida, dando priorità alle aree particolarmente critiche indicate proprio grazie al monitoraggio. Oltre alle operazioni di disinfestazione sugli «adulti» di zanzara che vengono eseguite nel periodo compreso tra maggio e ottobre, una volta al mese.

L’ultimo monitoraggio è del 7 agosto scorso e contava, in tutti i parchi, 5.712 uova di zanzara tigre, per una media di 317 uova per parco. Contro, nel medesimo arco temporale del 2023, una media di circa 139 uova a parco

«Si tratta di pratiche consolidate da anni, ma che ora è opportuno rivedere anche alla luce dell’evoluzione dell’ecosistema. Ed è ciò su cui lavoreremo nei prossimi mesi in vista della prossima estate – commenta l’assessore al Verde Oriana Ruzzini –. Si prediligerà sempre di più un controllo dettato dall’azione larvicida e dai predatori che naturalmente esistono in natura, come rane e pipistrelli, così da arginare le zanzare anche in modo naturale».

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