Vendemmia orobica con l’incognita meteo: «Ma la qualità sarà ok»

VIGILIA. Si spera ancora nel caldo dopo le troppe piogge. Produzione da 40mila ettolitri: in calo rispetto al 2023. Locatelli (Valcalepio): «Stime positive, agosto decisivo».

Meno quantità e, si auspica, una migliore qualità delle uve. Tra meno di venti giorni la vendemmia vedrà all’opera 300 aziende orobiche produttrici di uva e 85 quelle che imbottigliano con etichette proprie.

Per il 2024 è prevista una produzione di 40mila ettolitri, in leggero calo rispetto allo scorso anno, con 2,2 milioni di bottiglie Doc Valcalepio e Terre del Colleoni, 3 milioni di bottiglie a Indicazione Geografica Tipica, 300mila Spumante Metodo classico, di cui 100mila Doc Terre del Colleoni e 60mila bottiglie da mezzo litro di Moscato di Scanzo Docg. Per vendemmiare saranno impiegati circa 1.500 lavoratori tra singoli dipendenti e cooperative, con personale proveniente anche dall’Est Europa (Polonia, Macedonia e Moldavia) e dal Nord Africa.

Si parte dopo Ferragosto

La raccolta delle uve partirà dopo Ferragosto, in base all’andamento climatico del mese in corso, con le basi per gli spumanti. Il lavoro nei campi procederà incessante fino a metà ottobre, quando tutta l’uva sarà in salvo in cantina.

Quest’anno la viticoltura ha dovuto fare i conti con le precipitazioni abbondanti che hanno caratterizzato in particolare i mesi di maggio e giugno, mentre a seguire il meteo si è stabilizzato con tempo caldo e soleggiato. Marco Locatelli, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio, evidenzia proprio come «dopo due mesi di pioggia la vite ha accumulato riserve di acqua. Aspettavamo di conseguenza il caldo, che è arrivato puntuale. Ad oggi, incrociando le dita, le previsioni sono positive, anche se nell’ultimo mese che ci attende può sempre succedere di tutto – conclude Locatelli, che gestisce l’azienda agricola Tosca di Pontida -. Agosto sarà dunque un mese decisivo».

Sergio Cantoni, direttore della Cantina Sociale Bergamasca di San Paolo d’Argon, evidenzia come «il maltempo ci ha creato quest’anno grossi problemi dal punto di vista della lotta alle malattie della vite e si è intervenuti parecchi trattamenti».

Tra automazione e cooperative

Per Cantoni, «ben venga il caldo degli ultimi giorni per una vendemmia ancora di difficile interpretazione, anche se porterà meno quantità rispetto al 2023. Laddove è possibile, verrà introdotta la vendemmia con le macchine, mentre per i vigneti più piccoli sono pronte le squadre delle cooperative».

Emanuele Medolago Albani, dell’omonima azienda di Trescore, prevede «una buona vendemmia di qualità e quantità: dopo mesi impegnativi, la vite è bella e sana. Di recente, nella nostra zona, sono caduti 24 millimetri di pioggia, che permettono di portare avanti la maturazione dei grappoli».

Angelo Divittini, enologo della Cantina Val San Martino di Pontida e della coop Oikos, sottolinea come «siamo alle battute finali di un’annata difficilissima a causa di un clima troppo piovoso con ben 700 millimetri di pioggia da aprile a giugno. Ora siamo ad un bivio, se l’estate prosegue bene ci sono le condizioni perché le uve possano maturare nel migliore dei modi: potenzialmente potrebbe essere una grandissima annata».

Francesca Pagnoncelli Folcieri, presidente del Consorzio del Moscato di Scanzo incrocia le dita: «Viviamo un’annata che richiede particolare attenzione, anche se meno difficile rispetto al 2023. A causa delle piogge dei mesi scorsi abbiamo lavorato parecchio nei campi per curare i vigneti. Per noi mancano circa due mesi alla vendemmia: speriamo prosegua il clima caldo e secco, ideale per le nostre viti».

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