Una vita intera per la Neuroradiologia: l’ultimo saluto a Ornella Manara

IL LUTTO. Si è spenta a 69 anni. Aveva lavorato ai Riuniti e poi all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Il ricordo di Gerevini: una persona di grande umanità e professionalità.

Ci sono due parole, pronunciate con delicatezza e affetto, che ricorrono nei ricordi: umanità, professionalità. Racchiudono la vita e il lavoro della dottoressa Ornella Manara, storico medico della Neuroradiologia prima agli Ospedali Riuniti di Bergamo e poi, con il trasloco dell’ospedale, al «Papa Giovanni», scomparsa sabato a 69 anni, dopo una rapida malattia. Per il reparto, per i colleghi e per i pazienti lei c’era sempre: bergamasca di Torre Boldone (dove ieri pomeriggio, nella parrocchiale di San Martino Vescovo, si sono celebrati i funerali), laureata in Medicina alla Statale di Milano e specializzata in Radiodiagnostica e Radioterapia, era entrata in servizio agli allora Riuniti nel 1982, proseguendo poi al «Papa Giovanni».

La «colonna» del reparto

È stata per quarant’anni – sino alla pensione, alla fine del 2022 – una «colonna» del reparto, praticamente sin dall’inizio dell’attività di questa struttura, svolgendo anche il ruolo di facente funzioni del primario durante diverse direzioni. «È stata una persona di professionalità, di entusiasmo, di grande umanità – ricorda commossa Simonetta Gerevini, dal 2019 direttore della Neurologia del “Papa Giovanni” –. Una persona delicata, schiva, molto rispettosa, e con un amore infinito per la nostra professione: lei c’era sempre, anche senza farsi sentire, anche nell’ombra. È stata una figura importantissima per la Neuroradiologia del nostro ospedale: ha dato un contributo importantissimo per aprire la parte di Risonanza pediatrica e di Risonanza nella Neonatologia pediatrica, con grande attenzione per la qualità e la sicurezza».

I ricordi

Anche la direzione dell’Asst Papa Giovanni ricorda la dottoressa Manara: «La sua dedizione al lavoro e la sua umanità hanno reso la neuroradiologa un riferimento importante per molti colleghi dell’ospedale, in preparazione di un esame per un loro paziente o quando avevano necessità di un consulto sui risultati di un esame. Una persona umile, discreta e preparata». I colleghi della Neurologia, stringendosi nel ricordo del medico, mettono in luce «la professionalità e l’entusiasmo con cui Ornella ha sostenuto per molti anni il progresso delle neuroscienze.

«Entrò in servizio subito dopo l’apertura del reparto, diventando presto un punto di riferimento – sottolinea Giuseppe Bonaldi, direttore della Neuroradiologia dell’ospedale di Bergamo dal 1999 al 2018 –. Fa parte della storia del reparto: una bravissima persona, molto attenta nel suo lavoro, studiosa. Per anni è stata il riferimento di alcune aree diagnostiche dell’ospedale, come per l’oncologia pediatrica. Quando qualcuno aveva bisogno, lei c’era sempre. Sono stato primario per vent’anni, e se non ci fosse stata lei avrei fatto molta più fatica: era molto capace anche dal punto di vista organizzativo e gestionale».

«Abbiamo lavorato insieme per molti anni – ricorda anche Francesco Biroli, che ha guidato la Neurochirurgia e il Dipartimento di Chirurgia del Sistema nervoso e di Scienze neurologiche dell’ospedale di Bergamo dal 1998 al 2013 –, e a cui sono rimasto legato con molto affetto e molta stima. È stata una neuroradiologa molto precisa e preparata. Si occupava di tutto, ma in particolare della neuroradiologia pediatrica, una branca specifica che ha coltivato con tanta passione e attenzione. Ha conservato una grande dedizione al lavoro anche dopo la malattia, cercando di mantenere l’entusiasmo pur nelle difficoltà». La dottoressa Manara lascia la mamma Maria e il fratello Maurizio.

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