Una città accessibile a tutti: interventi per un milione di euro contro le barriere

IL REPORT . Il piano ha mappato edifici, strade e piazze in centro e nei quartieri di Monterosso e VIllaggio degli Sposi, individuando i miglioramenti possibili per renderli più inclusivi. L’assessore Rota: «Le risorse saranno trovate anno per anno nel Piano delle opere pubbliche».

Dalla «passatoia» di pietre levigate sul Sentierone alle segnalazioni tattilo-plantari alla scuola Locatelli. Ma anche interventi che rendano accessibili quartieri collinari come Monterosso e in «pianura», il Villaggio degli Sposi. Il Comune si è attrezzato del «Peba», il primo piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per una città percorribile da tutti. Interventi minuti e più consistenti, che insieme, valgono circa un milione di euro. Si è partiti con tre «passeggiate partecipate urbane» condotte da un’équipe di architetti che, insieme a un gruppo di persone diversamente abili (dai non vedenti con cane guida a persone in carrozzina), hanno individuato le criticità maggiori. Il risultato è una mappatura di 79 elementi, di cui 41 strade, piazze e parchi e 15 edifici, un lavoro condensato in 75 schede con proposte che entrano nel dettaglio. «Il Peba recepisce le normative nazionali e regionali, è un documento a servizio di vari assessorati, in particolare dei Lavori pubblici che qui attingerà le indicazioni per i prossimi interventi – spiega Ferruccio Rota, assessore ai Lavori pubblici –. Si tratta di un piano di rilevanza sociale costruito in modo partecipativo, insieme alle associazioni di persone diversamente abili, documento efficace per una buona accessibilità della città da parte di tutti gli utenti deboli: anziani, bambini e persone con diverse disabilità». Questa la filosofia del Peba, approvato dalla Giunta (non è previsto il passaggio in Consiglio comunale). Il documento entra molto nel concreto. «Faremo interventi pilota, una modalità di lavoro che sarà poi estesa a tutta la città», spiega Rota. Tempi precisi non ci sono ma, ci tiene a dire l’assessore, «il Peba è un documento cardine per rendere la città più accessibile. Nel Pop ogni anno c’è un capitolo sull’abbattimento delle barriere architettoniche, lì si potranno attingere risorse».

Gli elementi emersi

L’impegno economico per questa prima fase è di circa un milione di euro. Lo studio prevede una forbice di spesa, così distribuita: per il centro tra i 481.123 e i 675.508 euro e per i quartieri di Monterosso e Villaggio degli Sposi ( i primi due individuati per le migliorie), tra i 481.243 euro e i 675.653. Per redigere il piano è stato coinvolto il Tavolo inclusione del servizio disabilità del Comune, i Cte e le Reti di quartiere. Ecco parte della restituzione. Il piano promuove le Zone 30 e le Ztl. Tra le criticità su cui lavorare, il Sentierone. I cubetti di granito in rilievo «determinano un fondo non complanare né omogeneo, molto faticoso per chi lo percorre in sedia a ruote manuale, fastidioso anche per chi spinge un passeggino – recita il documento –. Il problema è sentito soprattutto nel tratto in cui si svolge il mercato e le manifestazioni». Da qui la proposta «di levigare una fascia limitata della pavimentazione (2 metri di larghezza), nella porzione centrale del viale, definendo una passatoia». Stesso intervento per piazza Dante, «con una levigatura di una fascia limitata, per raggiungere la fontana da sud e da nord». Per tracciare percorsi sicuri, si prevedono inoltre «bottoni» in acciaio da tassellare alle pietre, mantenendo le attuali. Altra criticità in via Zambonate, dove il problema è il dislivello tra marciapiedi e strada. «È possibile proporre ai bar con dehors di spostare tavoli e sedie, mettendoli in bolla con supporti, nella porzione esterna del marciapiedi, lasciando ai passanti la parte pianeggiante». Un focus sulla futura stazione, «luogo caotico, denso di stimoli sensoriali». Si chiede allora «uno spazio chiaro, segnaletica dove si privilegino simboli e spazi di transizione riparati da rumori, luci». Prioritario un intervento di abbattimento delle barriere architettoniche alla scuola Locatelli, dove ci sono ragazzi con diverse disabilità. Da migliorare l’accesso ai Propilei, dove c’è la Polizia locale, con un prolungamento del corrimano e un bancone dove l’utente in sedia a rotelle possa vedere il volto dell’operatore. Tanti interventi che mano a mano saranno realizzati. «Il Piano prevede la nomina di un responsabile dell’accessibilità che dovrà tenere alta l’attenzione sul tema – spiega Rota – . Bergamo non è comunque all’anno zero, il mio predecessore Marco Brembilla ha fatto un egregio lavoro, rendendo ad esempio fruibile a tutti il percorso delle Mura, da Sant’Agostino a Colle Aperto».

Un focus sulla futura stazione, «luogo caotico, denso di stimoli sensoriali». Si chiede allora «uno spazio chiaro, segnaletica dove si privilegino simboli e spazi di transizione riparati da rumori, luci»

Gli interventi nei quartieri

Una modalità di lavoro che deve permeare anche i progetti previsti nei quartieri. Il Peba ha analizzato Monterosso che vive il problema «orografico», spiegano gli architetti. Si deve allora lavorare sui raccordi tra quota strada e marciapiedi, ad esempio in via Torricelli e Copernico. E ancora, introdurre pavimentazioni tattilo-plantari agli attraversamenti, ad esempio in piazza Pacati. Un intervento «importante» urge al centro scolastico (infanzia e primaria), con adeguamento dei servizi igienici, corrimano nuovi, una migliore connessione tra gli spazi. Sul Villaggio degli Sposi il giudizio è di «buon livello di accessibilità, salvo qualche criticità: alcune vie presentano marciapiedi troppo stretti, come via Grossi e per Curnasco. Inoltre, le pavimentazioni dei percorsi nei parchi non sempre sono fruibili da persone in sedia a ruote». Da metter mano anche al centro sportivo, bar compreso. Dove viene proposto un bancone alla giusta altezza per una persona che si muove in carrozzina, così da riuscire a guardare negli occhi chi sta dall’altra parte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA