Un secolo di storia di viale Papa Giovanni XXIII raccontato in fotografia

LA MOSTRA. Organizzata dalla Rete Centro Papa Giovanni XXIII, con la regia del videomaker Matteo Cundari, l’esposizione ripercorre negli anni l’evoluzione di uno dei luoghi più caratteristici della città. Due esibizioni: al chiostro delle Grazie e alla Stazione autolinee.

Un lungo viale ombreggiato da file di ippocastani; ai lati della strada, palazzi e insegne di locali e attività commerciali. Parliamo di quello che all’epoca era conosciuto come viale Roma e oggi prende il nome di viale Papa Giovanni XXIII, la porta d’ingresso di Bergamo che, nei secoli, ha visto il passaggio di residenti e visitatori. Come Dino Buzzati che, arrivato in città in automobile, scriveva: «Giunsi, dopo un paio di semafori, a quello che sembrava uno dei viali maggiori della città e infatti portava il nome di Roma…». Oppure Hermann Hesse, giunto invece con il treno, che annotava di essere stato accolto da «una stazione ferroviaria moderna e una città moderna», dove molta gente passeggiava «lungo il viale ampio e imponente». Più poetica la descrizione che ne faceva un altro autore, forse meno noto, Giuseppe Antonio Borgese: «Vidi uno stradone fresco, alberato, e in fondo un colle, con case e chiese e palazzi e campanili e giardini sospesi nel cielo di un crepuscolo; qualcosa di accessibile e, insieme, di eccelso».

Panorama inconfondibile

Le piante ora sono più grandi, mentre la strada trafficata appare forse meno ariosa, eppure il

profilo di Bergamo resta inconfondibile: i Propilei proteggono il centro cittadino e lo skyline di Città Alta continua ad affascinare per la sua bellezza senza tempo. Al Viale, ai suoi edifici e monumenti, agli eventi che vi si sono avvicendati nel corso della storia, è dedicata la mostra fotografica «Cent’anni di Viale». Organizzata dalla Rete Centro Papa Giovanni XXIII, è visitabile tutti i giorni fino al 15 dicembre al Chiostro delle Grazie (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18) e nell’atrio della Stazione Autolinee (dalle 8 alle 21), con ingresso libero.

Oggetti d’epoca

Del resto, la scelta della stazione come spazio espositivo non è casuale: con il suo affaccio sulla strada alberata, rappresenta un punto di vista privilegiato sul viale e sulla sua storia.La regia è curata da Matteo Cundari, videomaker e appassionato collezionista di oggetti d’epoca, che così spiega l’ideazione delle installazioni multimediali: «L’esigenza di base era mettere in mostra più fotografie e ho pensato di utilizzare i miei televisori e oggetti per dare una forma diversa rispetto all’allestimento tradizionale».

Organizzata dalla Rete Centro Papa Giovanni XXIII, è visitabile tutti i giorni fino al 15 dicembre al Chiostro delle Grazie (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18) e nell’atrio della Stazione Autolinee (dalle 8 alle 21), con ingresso libero

Messaggi radio

Circa 80 fotografie stampate ed esposte alle Grazie, più una trentina che ha come

protagonista la stazione di un tempo. Il percorso inizia proprio da lì. Continua Cundari: «Ho posizionato un televisore anni ’60 in cui scorrono immagini in bianco e nero, non esposte per ragioni logistiche. Al Chiostro delle Grazie, invece, ho collocato una radio che trasmette un loop di momenti significativi, come l’elezione di Papa Roncalli, la voce di Mike Bongiorno, frammenti di programmi quali SuperGulp! e Portobello».

Gli archivi

L’itinerario si snoda tra oggetti, vecchie fotografie dei bergamaschi e video amatoriali datati tra gli anni ’60 e ’80. E racconta le trasformazioni della stazione, l’inaugurazione del monumento agli Alpini, le visite di capi di Stato e dei Papi, le processioni e i cortei, le sfilate di mezza Quaresima… Dal bianco e nero di un mondo contadino, passando alla radio, alla televisione in bianco e nero e poi al colore, ai videogiochi, al cellulare, insomma ai nostri giorni. Con la passione di un «archeologo della tecnologia», Matteo Cundari è partito da oggetti vintage per arrivare a un computer Mac del 2000 su cui i bambini visitatori possono sperimentare videogiochi degli anni ’80. I materiali fotografici provengono da diversi archivi, tra cui Museo delle Storie e Storylab, in collaborazione con «L’Eco di Bergamo» e Ana-sezione di Bergamo.

La rete delle collaborazioni

Prezioso è stato anche il contributo di cittadini che hanno messo a disposizione scatti inediti e originali. L’iniziativa ha come capofila nell’organizzazione la Parrocchia di Santa Maria Incoronata delle Grazie, con la collaborazione dell’Associazione Bergamo in Centro, il Dopolavoro Ferroviario di Bergamo e il Comitato Piazzale Marconi e dei singoli che partecipano alla Rete Centro Papa Giovanni XXIII, e si avvale dei contributi del Comune di Bergamo e Kurvers Piping Italy.

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