L'Editoriale
Lunedì 02 Settembre 2024
Ultradestra, il problema va oltre la Turingia
MONDO. In Turingia Afd è il primo partito con il 33,5%, i cristiano democratici della Cdu si sono fermati al 24,4%. In Sassonia la formazione cripto-nazionalsocialista è seconda per pochi voti dietro alla Cdu.
La televisione pubblica Zdf dà le proiezioni delle elezioni nei due Länder. Sono cifre provvisorie e tuttavia il dato politico è chiaro: per la prima volta una formazione populista estremista vince le elezioni in un Land della Germania. I partiti tradizionali corrono già ai ripari e con il candidato Cdu propongono una larga coalizione aperta anche ai nuovi partiti. Il che vuol dire che l’ago della bilancia diventa il Bsw. Un partito nato da pochi mesi su impulso di Sarah Wagenknecht e che non disdegna una vocazione personalistica. Il nome sta per Bündnis Sarah Wagenkencht affinchè sia chiaro all’elettore che il suo segno nell’urna va alla sua persona. Fuoriuscita dalla Linke( la sinistra nata dalle ceneri della Sed della Repubblica democratica tedesca) Sarah Wagenknecht con il suo 15% in Turingia e il quasi 12% in Sassonia svuota il serbatoio del suo vecchio partito e si candida a dettare legge nella politica dei due Länder. A lei spetta di decidere se allearsi con Afd oppure scegliere l’arco costituzionale.
Dalle elezioni nei Länder Sassonia e Turingia emerge che il voto di protesta si è trasformato in voto di proposta. Fare a meno della democrazia, dei partiti è tutto sommato meglio. Da quando è stata fondata Afd si è sempre più spostata a destra. Era nata da un gruppo di innocui professori conservatori. Nel 2017 Björn Höcke, attuale vincitore delle elezioni, pone il partito nella condizione di dover scegliere tra le sue tesi estremiste e la moderazione. Il risultato è che ora il servizio di intelligence per la protezione della Costituzione definisce il primo partito della Turingia anticostituzionale. Va precisato che i Länder in Germania sono riconosciuti come Stati e ne hanno le prerogative. Per esempio la polizia fa capo al governo del Land e si coordina con gli altri Länder, lo stesso la scuola e l’università. Solo la difesa, la politica estera, le finanze, sono demandate al governo centrale di Berlino.
Se quindi il primo ministro della Turingia viene da un partito il cui obiettivo è sovvertire l’ordine democratico il problema non è più regionale. Alternative für Deutschland alle ultime elezioni europee è il secondo partito più votato in Germania con quasi il 15% dei voti. Assistiamo ad uno scivolamento di una parte dell’elettorato tedesco verso un partito a vocazioni totalitarie. Stiamo parlando di un capo, Björn Höcke per l’appunto, che di Adolf Hitler dice «il problema è che è stato dipinto come il male assoluto». Uno dei motivi per i quali si è votato per i partiti estremisti è il fatto di essere antisistema. Le formazioni politiche tradizionali non hanno capito che gli elettori vogliono una democrazia diretta in grado di dare espressione ai bisogni della popolazione senza intermediazioni. Se questa democratizzazione della democrazia non avviene attraverso una presenza capillare sul territorio e con l’uso dei social, l’elettorato guarda altrove. Un’indagine di Der Spiegel spiega come i cittadini nella Germania orientale considerino più produttivo affidarsi ad un capo che salti i burocrati e i delegati dei partiti e abbia un rapporto diretto con il popolo. Un capo che esprima la voglia di cambiare. Non è un sentimento diffuso in tutta la Germania ma queste elezioni hanno dimostrato che in una parte del Paese si è disposti a disfarsi della democrazia e a votarsi ad una guida che elimini le discussioni e parli con i fatti. Non tutto è perduto ma dalla Germania Est si alza un grido forte e chiaro: no alla democrazia che ci esclude.
© RIPRODUZIONE RISERVATA