Turismo: effetto social, il lago già scoppia. «Serve investire e creare infrastrutture»

SEBINO. Influencer, pagine e contenuti digitali celebrano le bellezze del lago d’Iseo. Boom di presenze in giornata. Gli operatori: «La sfida è quella di trattenere i visitatori per più notti, per generare un’economia solida e diffusa». L’approfondimento su L’Eco di Bergamo del 19 maggio.

Randagio 71 su youtube, Stfno su instagram e il sito Italyroute.com sono solo tre esempi tra le migliaia di influencer, pagine e contenuti digitali dedicati al lago d’Iseo e alle sue bellezze. Alcuni di questi «content creator» hanno migliaia di follower e così anche il movimento dei social network contribuisce al successo turistico del Sebino, territorio che, messo a confronto con i fratelli maggiore Garda e Como, è preferito per la sua naturalità e ruvidezza, ma che deve fare i conti con arrivi e presenze in crescita a ritmi più sostenuti di quelli con cui le amministrazioni comunali gestiscono la realizzazione di strutture di accoglienza, autorizzano le imprese private a aprire attività ricettive o creano progetti per la promozione del territorio.

La sfida del Sebino

La domanda che circola sul lago è se i comuni siano sufficientemente attrezzati e le loro comunità pronte a diventare meta di viaggi e vacanze per i turisti italiani e internazionali. Il dibattito è aperto, e si appoggia a mille agganci. Uno di questi è stato rilanciato in una discussione su Facebook partita da una fotografia del parcheggio vicino alla piazzetta del porto di Riva di Solto dove erano fermi i n sosta diversi camper che hanno preferito, legittimamente, fermarsi qui invece che raggiungere Costa Volpino, dove si trova l’unica area sosta attrezzata per questo tipo di mezzi. «Il lago d’Iseo – osserva Riccardo Venchiarutti, presidente dell’associazione Visit Lake Iseo – è preso d’assalto tutti i sabati e le domeniche d’estate e nelle giornate in cui vengono organizzate manifestazioni importanti: centinaia di migliaia di persone si spostano in auto, raggiungono i nostri comuni e se ne vanno la sera, senza soggiornare neanche una notte. Ma questo non è turismo, bensì tempo libero. La sfida è proprio quella di riuscire a trattenere i visitatori per una o più notti in modo che la loro capacità di spesa possa generare un’economia solida e diffusa legata alla ricettività, alla ristorazione, al commercio e all’artigianato. Che sul lago d’Iseo ci sia la necessità di nuove strutture turistiche è indubbio: nei prossimi anni i nuovi amministratori dovranno porsi il problema di recuperare le molte aree turistiche che su tutto il lago sono state abbandonate o sono fatiscenti, come alberghi in disuso da tempo. Per il nuovo turismo sostenibile e internazionale che serve al Sebino c’è la necessità di fare investimenti e promuovere strumenti innovativi».

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