Trescore, bocconi avvelenati: area bonificata dal cane «Senna» dei carabinieri

L’INTERVENTO. Dopo la segnalazione di due casi, uno dei quali risultato mortale: rinvenuti due residuali bocconi di carne con sospetta contaminazione da rodenticida.

Nella mattinata del 12 settembre, alcune aree del Comune di Trescore Balneario sono state oggetto di un intervento dell’Unità Cinofila Antiveleno dei Carabinieri, con sede a Lecco, per la bonifica da probabili bocconi avvelenati. L’operazione si è resa necessaria in seguito a due distinti episodi di avvelenamento di animali domestici: il ritrovamento del cadavere di un gatto e l’intossicazione di un cane, salvato solo grazie all’intervento tempestivo del veterinario.

Il ruolo di «Senna»

Protagonista dell’intervento è stata «Senna», una giovane e addestrata pastore tedesco, specializzata nella ricerca di esche avvelenate e carcasse di animali. Affiancata dal suo conduttore e dai militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Trescore Balneario, l’unità cinofila ha perlustrato per oltre due ore le zone sospette, trovando due bocconi di carne con presunta contaminazione da rodenticida. Gli esemplari sono ora sottoposti ad analisi presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

L’ispezione è stata successivamente estesa ad altre aree del comune già in passato oggetto di avvelenamenti, senza però rilevare ulteriori tracce di esche o carcasse. L’area dove sono stati rinvenuti i bocconi era stata segnalata e delimitata dall’amministrazione comunale, come previsto dall’ordinanza del Ministero della Salute, che impone misure preventive per evitare ulteriori avvelenamenti.

Un fenomeno allarmante

Le indagini per individuare i responsabili della diffusione delle esche avvelenate sono tuttora in corso. La legge italiana vieta severamente l’abbandono di esche o bocconi avvelenati in qualsiasi contesto, sia esso un ambiente urbano, agricolo o naturale. Con l’ordinanza del Ministero della Salute del 6 agosto 2024, le norme che proibiscono l’uso e la detenzione di esche avvelenate sono state prorogate. L’abbandono di tali esche costituisce un reato penalmente perseguibile, con sanzioni aggravate in caso di decesso o sofferenza di animali domestici o selvatici.

Il fenomeno degli avvelenamenti non rappresenta solo una minaccia per gli animali domestici, ma è anche un serio pericolo per l’ambiente e l’uomo. Le esche avvelenate hanno effetti devastanti sugli animali selvatici, in particolare sulle specie già minacciate o in via di estinzione. Tra le vittime vi sono specie particolarmente protette come l’orso, il lupo, l’aquila e il grifone, ma anche animali più comuni come volpi, tassi, ricci e scoiattoli. L’abbandono di veleni in natura contribuisce al declino della biodiversità, un problema già grave e sempre più pressante.

La lotta contro gli avvelenamenti

Il ministero della Salute è attivo nella prevenzione degli avvelenamenti fin dal 2008, attraverso una serie di ordinanze che sono state modificate e prorogate nel tempo per adattarsi alle nuove normative nazionali ed europee. Dal 2019, inoltre, è attivo il Portale Nazionale degli Avvelenamenti Dolosi degli Animali, una piattaforma sviluppata in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico e il Centro di Referenza Nazionale di Medicina Forense. Ogni caso confermato di avvelenamento viene condiviso tramite l’app ufficiale «Bocconi Avvelenati», disponibile per tutti gli utenti.

L’appello ai cittadini

Nel frattempo, il Gruppo Carabinieri Forestale di Curno invita la cittadinanza a segnalare immediatamente al numero unico di emergenza 112 qualsiasi sospetta presenza di esche avvelenate o decessi di animali legati a intossicazioni. Trescore Balneario e la zona della bassa Val Cavallina, infatti, non sono nuovi a simili episodi, rendendo fondamentale la collaborazione della popolazione per prevenire ulteriori tragedie. L’azione rapida e coordinata delle forze dell’ordine e delle unità specializzate si conferma essenziale per contrastare un fenomeno che mette a rischio non solo la fauna, ma l’intero equilibrio ambientale.

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