Tre rapine lo scorso giugno, scoperti i due presunti autori: sono minorenni

BASSA BERGAMASCA. I carabinieri di Treviglio hanno individuato due minorenni: sarebbero i presunti autori di tre rapine avvenute il 9, 10 e 11 giugno scorso a Treviglio.

Tutto risale allo scorso giugno: nella serata del 9, il papà di un adolescente di 13 anni ha contattato i carabinieri di Treviglio e denunciato il tentativo di rapina subìto dal figlio minore di 13 anni nel pomeriggio dello stesso giorno. Il fatto si era verificato in piazza Setti a Treviglio: il giovane era in compagnia di un coetaneo quando è stato avvicinato da un giovane di origini nordafricane a lui sconosciuto che pretendeva un euro. Alla sua risposta negativa, il 13enne è stato colpito ripetutamente al volto. Una vera e propria aggressione avvenuta in due fasi: quando il ragazzo è riuscito a divincolarsi e a scappare, è stato nuovamente raggiunto e ancora picchiato dal rapinatore. Il 13enne è poi riuscito a fuggire e a raggiungere i genitori a casa per essere poi portato al Pronto Soccorso dove, con contusioni ed escoriazioni, è stato medicato

I controlli delle telecamere

Il controllo dei filmati delle telecamere valutati dai carabinieri successivamente alla tentata rapina non avevano però fornito elementi di rilievo per giungere ad una compiuta identificazione del rapinatore: dai filmati era stato possibile solo vedere da lontano la dinamica dei fatti così come descritti dalla vittima.

Il lavoro preventivo e investigativo del controllo del territorio ha permesso di arrivare ai due presunti autori delle rapine

Le indagini

Gli investigatori, grazie soprattutto ad un’approfondita conoscenza degli avventori della zona dovuta alle attività preventive svolte sul territorio ormai da diversi mesi - quasi tredicimila giovani -, sono stati in grado di dare un nome al presunto rapinatore, grazie ad alcune testimonianze e ad immagini videoregistrate, ma soprattutto grazie a due carabinieri da tempo attivi nelle maxi attività di identificazione che avevano ben memorizzato il giovane. Il ragazzo era stato notato in giro per la città di Treviglio e i militari avevano registrato movenze, abbigliamento indossato e zone frequentate.

Si tratta di un quattordicenne di origini nordafricane, con analoghi reati alle spalle che è stato deferito alla Procura dei Minorenni di Brescia.

Le rapine hanno come vittime sempre dei minori: i loro aggressori sono alla ricerca di denaro, anche solo pochi euro

La seconda e terza rapina

Le ulteriori indagini hanno consentito di attribuire al quattordicenne anche la rapina del 10 giugno alle ore 20 a Treviglio, via Tasso, ai danni di un tredicenne del posto, minacciato con un coltello: al ragazzo era stato sottratto il portafogli con 7 euro. Il 14enne non era solo, ma con un complice, poi identificato in un quindicenne trevigliese. Lo stesso quindicenne coinvolto nella rapina di martedì sera 11 giugno in via De Gasperi a Treviglio. Nell’occasione il quindicenne era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Treviglio, coadiuvati da un carabiniere e un agente della Penitenziaria in abiti civili: le forze dell’ordine avevano notato due giovani con passamontagna dirigersi verso le vittime. In quel caso era stato bloccato solo uno dei rapinatori, il quindicenne, mentre il secondo era riuscito a fuggire in sella ad una bicicletta. Le vittime della rapina erano tre quattordicenni residenti a Treviglio che sono stati raggiunti e bloccati dai due rapinatori che, chiedendogli del denaro, li avevano perquisiti e costretti a cedere i pochi euro in loro possesso, nonché le bibite che stavano consumando.

In sostanza, il quindicenne trevigliese si era reso responsabile, in concorso con il quattordicenne di origini nordafricane, di due rapine, quelle del 10 e dell’11 giugno, rispettivamente in via Tasso e in via De Gasperi, mentre il quattordicenne si era reso responsabile della rapina del 9 giugno in piazza Setti, commessa da solo, e delle rapine del 10 e dell’11 giugno, consumate insieme al quindicenne trevigliese. I due giovani, indagati entrambi, sono già noti per essere stati denunciati per reati contro il patrimonio e la persona. Al momento il quindicenne si trova sottoposto all’obbligo di permanenza in casa. Il quattordicenne risulta invece irreperibile, trasferitosi nel paese di origine dopo i fatti.

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