Tragedia di Villongo: «Bambina solare e vivace, era la gioia dei genitori»

IL RICORDO. Un amico di famiglia: Ritaj era contenta perché proprio in questi giorni aveva finito i compiti estivi.

Sotto shock, devastati dall’immenso dolore che solo la perdita improvvisa di una figlia di sei anni e mezzo può dare. La tragica scomparsa di Ritaj Lahmar ha lasciato un grande vuoto nella casa di via Roma a Credaro, proprio al confine con Villongo. A raccontare di come la famiglia Lahmar si fosse pienamente integrata con la comunità di Credaro e della gioia che sprigionava la piccola Ritaj è un amico dei coniugi: «Una famiglia già provata dalle difficoltà, quella di Nabil Lahmar e Fatima Ej Jadghi – spiega Mohammed Maltof, presidente dell’associazione “Simira”, che riunisce le famiglie multietniche del basso Sebino e della Val Calepio e alla quale era associato da anni anche il padre della piccola Ritaj –. Vivono sul territorio da una ventina d’anni, fino al 2017 sono stati a Capriolo e poi si sono spostati a Credaro. Abbiamo sempre cercato di aiutarli come potevamo, specie dopo la nascita della loro ultima figlia».

Leggi anche

La famiglia Lahamar

Di origini marocchine, i quattro figli di Nabil, operaio in un’azienda di Credaro, e Fatima, casalinga, sono nati e cresciuti sul basso Sebino tra il 2008 e il 2020, maschi il primo e il secondogenito, poi Ritaj e infine la sorellina. «So che andavano spesso al parco di Villongo San Filastro, che dista non più di un chilometro da casa loro ed è diventato un luogo di incontro estivo per le donne della comunità, che scambiano qualche chiacchiera mentre i figli giocano – sottolinea -, e così hanno fatto lunedì sera. Nabil aveva accompagnato la moglie e i tre figli più piccoli in auto e poi era tornato a casa con il primogenito, quando ha ricevuto la tragica notizia ed è corso al parco».

Con Ritaj è come se il sole che splendeva tra le mura domestiche della casa di via Roma a Credaro si fosse oscurato. «Era una bambina solare e vivace, era la gioia dei suoi genitori,

«In questi giorni Ritaj era davvero contenta perché aveva finalmente terminato i compiti per le vacanze»

specie del padre – racconta –, la domenica era lui che portava i figli in montagna, a Gandosso e sui colli di San Fermo, dove andavano per il pranzo e a raccogliere le castagne. In questi giorni Ritaj era davvero contenta perché aveva finalmente terminato i compiti per le vacanze estive ed era andata a comprare lo zaino nuovo e alcuni vestiti che non vedeva l’ora di indossare i primi giorni di scuola, quando avrebbe dovuto cominciare la seconda elementare».

Leggi anche

La comunità marocchina e l’associazione «Simira» si sono strette alla famiglia Lahmar in questo momento di profondo dolore e martedì sera fuori dal parco giochi di piazza Vittorio Veneto hanno organizzato un momento di preghiera per ricordare la piccola. Ma anche le comunità di Villongo e Credaro hanno fatto sentire la loro vicinanza: il sindaco di Credaro Adriana Bellini martedì mattina si è recata a far visita ai genitori della piccola insieme al parroco e al medico di famiglia. Il sindaco di Villongo con alcuni consiglieri lunedì sera è subito accorso al parco, e anche le decine di famiglie presenti si sono messe a disposizione in caso di necessità.

Ora la speranza di Nabil e Fatima è poter riabbracciare al più presto la salma della figlia per le esequie. «Secondo la nostra religione musulmana, prima si organizzano i funerali e meglio è per il defunto – conclude Maltof -, perché si dice che nel seppellire i propri cari si plachi parte di quel grande dolore che, come un fuoco, consuma chi resta».

Leggi anche

© RIPRODUZIONE RISERVATA