O rmai lo sapete, ci piace andare in giro per il mondo a conoscere i tifosi dell’Atalanta. Nel corso di questa rubrica abbiamo “visitato” posti lontani e diversi tra loro, come Mauritania, Egitto, Catalogna, Tahiti, Brasile. Il bello di queste storie è scoprire come la passione dell’Atalanta nasca e si rafforzi in persone che vivono lontane da Bergamo. Oggi ci troviamo in Germania, precisamente a Monaco di Baviera, per conoscere Dzafer Delalic, trentenne bosniaco che lavora come project engineer nell’ambito dei software.
“La mia storia da atalantino è iniziata nel 2016 con un viaggio a Milano. Era marzo e, da grande fan dell’Italia e del calcio italiano, per il 90% seguo quello, avevo sempre ammirato l’Atalanta. Non sapevo cosa mi aspettasse - esordisce Dzafer, che spiega -. Io e un amico eravamo in viaggio verso Milano con il desiderio di assistere a una partita di calcio. Da anime avventurose quali siamo, decidemmo di non andare a San Siro, visto che ci ero già stato diverse volte, ma ci ritrovammo alla stazione di Porta Garibaldi a chiederci quale partita andare a vedere. C’erano Novara, Verona, Genova e altre opzioni, ma senza alcuna esitazione abbiamo detto entrambi “Bergamo”. Il biglietto del treno da Milano a Bergamo ci è costato solo 4,80 € e, in quell’occasione, siamo anche riusciti a prendere i biglietti per la Curva Pisani, che non sapevamo si sarebbe rivelata così incredibile e fantastica. Mi ha fatto innamorare dell’Atalanta”.