Stazione, il grido di aiuto degli studenti: «Non ci sentiamo sicuri: si intervenga»

LA PROTESTA. Fronte unito dei licei Mascheroni, Lussana, Sarpi e Secco Suardo contro il degrado della zona. Le testimonianze choc: «Mi hanno spento una sigaretta sulla testa». In preparazione una lettera per il Comune.

Gli studenti di quattro scuole cittadine uniti per denunciare «la situazione che da ormai troppo tempo riguarda la zona della stazione della nostra città». È ciò che scrivono i rappresentanti dei licei scientifici Mascheroni e del Lussana, del Liceo classico Sarpi e del Liceo delle Scienze Umane Secco Suardo in un testo scritto di loro pugno e inviato alla nostra redazione. A scrivere sono Raffaella Rodari, in rappresentanza del liceo Mascheroni, Beatrice Carlessi, Edoardo Bruschi, Emma Pinto, Margherita Cortesi del Sarpi, Mattia Pavesi e Alessandro Rota per il Lussana e, per il Secco Suardo, Elisa Scotto e Sara Rizzoli.

Il motivo della protesta

«Abbiamo deciso di prendere una posizione verso questa condizione di degrado perché preoccupati per le situazioni che i nostri studenti si ritrovano a vivere ogni giorno», scrivono. «Dopo i tanti e allarmanti episodi che hanno coinvolto la zona della stazione, abbiamo deciso di mandare un messaggio preciso e coeso per riportare l’attenzione sul tema della sicurezza, fondamentale per gli studenti che ogni giorno usufruiscono della stazione per arrivare ai nostri istituti», spiegano i ragazzi. Per questo, i rappresentanti degli studenti delle quattro scuole hanno iniziato, domenica sera, attraverso i profili social e le singole «storie» da loro gestite, a raccogliere le testimonianze degli studenti di tutti e quattro i loro istituti in merito alla situazione di degrado alla stazione. Il loro intento è quello di fare fronte comune e rivolgersi a tutte le scuole cittadine: «Vogliamo raccogliere più testimonianze possibili tra i nostri studenti, vorremmo invitare anche gli altri istituti a collaborare con noi e a contattarci».

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Obiettivo: una segnalazione ufficiale al Comune

L’obiettivo finale è quello di inviare «una segnalazione ufficiale al Comune di Bergamo per chiedere un intervento immediato. Pensiamo che la sicurezza dei nostri studenti sia

La zona della stazione è invivibile, è la denuncia degli studenti

fondamentale e prioritaria e la riqualificazione della stazione necessaria per risollevare la nostra città». Le prime testimonianze che nel giro di un giorno sono state raccolte «sono allarmanti» scrivono. «I nostri studenti denunciano un ambiente invivibile per molteplici ragioni: la stazione è ogni giorno, a tutte le ore, sottoposta alla presenza di soggetti sotto effetto di alcol e droghe, che importunano i giovani e impediscono l’ordine pubblico». I ragazzi denunciano la presenza di «cocci di vetro pericolosi e di effetti personali di persone senza dimora che dormono e alloggiano presso le pensiline dei pullman».

«Un uomo mi ha spento la sigaretta sulla testa»

«Tutti gli studenti che ci hanno inviato le loro testimonianze segnalano la presenza di gruppi di malintenzionati che occupano le fermate dei pullman, impauriscono e disturbano coloro che usufruiscono dei servizi pubblici», puntualizzano. Tra le testimonianze raccolte dagli studenti ci sono anche casi di «vari tentativi di furto» e di risse in cui, scrivono, «vengono usati anche coltelli» e a cui i ragazzi «assistono impauriti». «Le ragazze rendono note le diverse molestie subite: vengono seguite, fissate, insultate, fischiate e toccate e hanno paura di prendere il pullman ogni giorno», denunciano gli studenti. Un episodio, tra i tanti, balza all’attenzione. Una ragazza del Mascheroni infatti ha testimoniato la sua disavventura: «Dopo avermi importunata, un uomo mi ha spento una sigaretta in testa». Non è il solo episodio allarmante: un’altra studentessa del Mascheroni testimonia infatti di essere stata minacciata con una bottiglia di vetro. Mentre alcuni ragazzi del Lussana segnalano «la presenza di soggetti che fanno uso di siringhe per drogarsi, anche durante le ore del giorno, nei pressi della scuola». Vengono anche segnalate «numerose siringhe trovate per terra».

Tra le testimonianze raccolte tramite i canali social c’è anche quella della mamma di uno studente del Lussana che denuncia di aver assistito ad atti osceni alle 7 del mattino nei pressi della pensilina del pullman, «mentre accompagnavo mio figlio a scuola e c’erano anche gli altri due miei figli di 10 anni». Ora i ragazzi vogliono rivolgersi all’Amministrazione comunale per dire basta. «È importante per noi che vengano aiutati coloro che, purtroppo, sono costretti a vivere nei dintorni della stazione, obbligati dalla loro condizione sociale – puntualizzano –; tuttavia riteniamo che non sia possibile che gli studenti debbano ogni giorno affrontare queste situazioni». E tengono a sottolineare che «se non verranno prese misure al riguardo, siamo pronti a protestare».

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