«Sonorobie», musica in quota: sette concerti in sette giorni

MUSICA. È l’avventura che il chitarrista Marco Pasinetti, originario di Casazza, realizzerà tra il 29 luglio e il 4 agosto nei rifugi. Dall’Albani all’Alpe Corte, ecco il calendario degli appuntamenti.

Sette concerti, in sette giorni, in sette rifugi delle Orobie bergamasche, viaggiando a piedi per 90 chilometri: è l’avventura che il chitarrista Marco Pasinetti, originario di Casazza, realizzerà tra il 29 luglio e il 4 agosto. L’ha chiamata «Sonorobie» ed è un’impresa per lui assolutamente inedita: con chitarra e amplificatore nello zaino, percorrerà a ritroso, partendo dall’Albani e arrivando all’Alpe Corte, il sentiero delle Orobie orientali. Ogni giorno, intorno alle 18,30, suonerà per un’ora brani del suo repertorio, sulla terrazza o nei pressi di un rifugio. Poi si fermerà a dormire al rifugio, prima di ripartire per la tappa successiva. «Sonorobie» permetterà a Marco di coniugare le due passioni che nutre da sempre, la musica e la montagna.

La passione

«Ho iniziato a studiare musica da bambino, nella scuola dei Piccoli musici di Casazza – esordisce –. Ho cominciato a fare sul serio intorno ai 15 anni, quando mi sono rotto il crociato e ho dovuto interrompere per un paio d’anni le mie attività sportive, perché prima della fine dello sviluppo non potevo essere operato. Da quel momento ho passato parecchie ore allo strumento». Che per lui è sempre stato la chitarra. «La suono dalla seconda elementare. Sono sempre stato appassionato di rock, poi di recente mi sono spostato verso il jazz, che è stato la mia seconda folgorazione. A 28 anni mi sono iscritto al Conservatorio jazz di Brescia, poi ho fatto anche il biennio a Siena, che è la città cardine delle scuole di jazz». Adesso Marco alterna le attività concertistiche a quelle di insegnante, insieme anche a performance di improvvisazione e alla composizione di musica. Anche se precisa subito: «Scrivo musica da cinque anni, ma mi vergogno un po’ a definirmi compositore, resto un performer».

Il tour nei rifugi

Nei rifugi che toccherà nel suo tour – lunedì 29 luglio l’Albani, il 30 il Curò, il 31 il Coca, l’1 agosto il Brunone, il 2 il Longo, il 3 il Laghi Gemelli e infine il 4 l’Alpe Corte – proporrà un’ora di musica strumentale per chitarra solista ed effetti.

«Suonerò quasi esclusivamente le mie composizioni, perché è un progetto che sento molto come mio. È stata l’occasione per affinare il mio repertorio da solista, anche se la chitarra non ha la tradizione di concerto in solo». Un tour così strutturato è una prima assoluta per Marco, che però ha già suonato in diversi rifugi negli scorsi anni. «Sono sempre stato appassionato di montagna: mio padre mi portava nei rifugi da bambino, poi da adolescente ho un po’ rinnegato questa passione, che è tornata da adulto. Oggi ho deciso di vivere in un ambiente montano, sul Misma, e con la mia compagna giriamo spesso le Orobie».

Da un primo invito ad andare a suonare al Brunone, Marco ha pianificato poi tutto l’itinerario, trovando accoglienza e disponibilità da parte dei sette rifugisti che lo ospiteranno. «Non mi spaventa tanto la lunghezza del percorso, che fisicamente penso di riuscire ad affrontare, ma la sfida vera sarà portarsi in spalla tutti gli strumenti: ho cercato una chitarra smontabile e un amplificatore che fosse non ingombrante, ma sufficientemente potente per un concerto in solo. Nei giorni scorsi mi sono allenato ad andare a camminare con 25 chili sulle spalle».

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