Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 30 Dicembre 2024
Sole e niente pioggia fino all’Epifania. Ma le polveri salgono
METEO. Il 2024 si chiuderà all’insegna del bel tempo, ma anche i primi giorni del nuovo anno si preannunciano asciutti.
Per vedere qualche fiocco di neve in montagna e precipitazioni anche in pianura, si dovrà attendere probabilmente fino all’Epifania, anche se le previsioni così a lungo termine rischiano di non essere ancora totalmente attendibili.
Il sole fino oltre San Silvestro
Il meteorologo di 3bMeteo, Manuel Mazzoleni, conferma come «le giornate soleggiate ci accompagneranno sicuramente fino a San Silvestro con l’ultimo giorno dell’anno caratterizzato da alta pressione, con qualche banco di nebbia che potrebbe fare la sua comparsa nella notte di Capodanno, in particolare sulla bassa pianura. La situazione permane insomma tranquilla, anche se il rovescio della medaglia è rappresentato dalla pessima qualità dell’aria che nelle ultime ore del 2024 registrerà alti valori di Pm10 e Pm2.5».
Forse qualche precipitazione all’Epifania
Nella speranza che molti accolgano l’appello delle istituzioni a non sparare fuochi d’artificio, dannosi sia per gli animali ma anche per l’inquinamento dell’atmosfera, Mazzoleni guarda in prospettiva all’inizio del 2025 «quando l’anticiclone inizierà a indebolirsi con annuvolamenti che si faranno notare tra mercoledì e giovedì, quando torneranno anche le nebbie. Nel breve
«Siamo in deficit di neve, con una carenza che va dal 75 all’85% in meno rispetto alla media registrata nell’ultimo decennio»
non vediamo però fenomeni piovosi all’orizzonte, ma in vista dell’Epifania potrebbe arrivare qualche precipitazione, associata a un calo delle temperature perché accompagnata da aria più fredda – conclude Manuel Mazzoleni–. Se in questi giorni le minime in pianura non scenderanno sotto i 2/3 gradi, intorno al 6 di gennaio potremmo scendere anche sotto lo zero con gelate diffuse. In questi mesi preoccupa l’assenza di neve: siamo in deficit con una carenza che va dal 75 all’85% in meno rispetto alla media registrata nell’ultimo decennio».
In montagna l’inversione termica
Le temperature seguono uno schema ben preciso, figlio del fenomeno dell’inversione termica: sono più elevate in quota che in valle o, addirittura, che in pianura. L’esempio di domenica è stato eloquente; quasi nove gradi di massima a duemila metri, e non più di tre a mille metri nella valli chiuse. Durerà ancora un paio di giorni, poi da mercoledì «qualcosa» potrebbe cambiare; sì, perché le linee di tendenza sono ancora discordanti. Ancora sole lunedì e martedì, favorevole alle passeggiate in montagna viste le condizioni generali del tempo: attenzione comunque al ghiaccio.
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