Si è spenta Giannina, aveva 110 anni ed era la «vice» decana bergamasca

IL LUTTO. Giovanna Maccari, di Gandino, aveva festeggiato il traguardo il 27 agosto. Erede di una dinastia di lanieri, ha dedicato la sua vita alla famiglia. Autonoma fino a 102 anni. Martedì 10 settembre i funerali.

Si è spenta domenica 8 settembre, all’età di 110 anni, una delle decane della provincia di Bergamo: Giovanna Maccari - conosciuta da tutti come «Giannina» - di Gandino, era nata il 27 agosto 1914. Con i suoi 110 anni e 12 giorni era la seconda persona più longeva della Bergamasca: più anziana di lei c’è solo Antonietta Franchini - nota come «Tonia -, di Sant’Omobono Terme, che guida la classifica dei super centenari orobici con i suoi 110 anni e 51 giorni.

Giannina lascia nel dolore i nipoti Giovanna, Gustavo (che è stato sindaco di Gandino per dieci anni consecutivi, dal 2002 al 2012) con Nicoletta e Maria, oltre ai pronipoti delle famiglie Maccari, Racanelli, Camozzi e Bertolini con le rispettive famiglie.

«Giannina era la penultima figlia di una famiglia numerosa e si è dedicata per tanto tempo ai suoi fratelli e alle sue sorelle – la ricorda la nipote Maria –. Era una persona dal carattere riservato, ma allo stesso tempo sensibile e sempre attenta ai bisogni degli altri». Sino all’età di 102 anni Giannina è stata indipendente, poi è comunque rimasta a casa, assistita da una badante, sino ai suoi ultimi giorni. Per qualche anno aveva vissuto in un’altra casa di famiglia, nel Comune di Paladina.

Tante le passioni a cui si è anche dedicata Giovanna nella sua lunghissima vita: «Era una grande amante dei fiori, li curava con attenzione in casa – ricorda ancora la nipote Maria –. Le è sempre piaciuto molto anche viaggiare».

Un casato di lanieri

Giannina era erede di una dinastia di storici lanieri della Val Gandino: tra i suoi antenati c’erano Pietro e Abramo Maccari, che avevano avviato la tintura in località Prat Serval, famosa per aver lavorato alle camicie dei Mille di Giuseppe Garibaldi.

È stata proprio la sua famiglia a portare a Gandino, nella chiesa di San Mauro annessa al Convento delle Orsoline, il saio reliquia di San Padre Pio da Pietrelcina. I lanieri gandinesi fornirono infatti lana ai Cappuccini e il padre di Giannina, particolarmente devoto, chiese di ottenere in cambio di una fornitura un saio del frate. La tunica giunse a Gandino nel 1941. Nel 2008 la reliquia fu donata alla parrocchia e venerata in Basilica dall’allora vescovo monsignor Roberto Amadei.

Negli anni, i membri della famiglia Maccari e i conoscenti più stretti ottennero di sfilacciare un lembo del Saio sulla manica destra (dove sono visibili parecchi tagli) per donarlo ad ammalati e moribondi. La veglia funebre di preghiera per Giannina si svolgerà lunedì sera, 9 settembre, alle 20,30, nel palazzo di famiglia, vicino al convento delle Orsoline, dove è allestita la camera ardente.

I funerali saranno invece celebrati martedì 10 settembre alle 15 nella basilica di Gandino, partendo dall’abitazione di via del Castello 26.

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