Sharon, l’aggressione è stata fulminea. E il killer potrebbe non aver lasciato il Dna

DELITTO DI TERNO . Dall’autopsia sul corpo della donna impossibile stabilire se l’assassino l’abbia colpita prima davanti o dietro, se fosse uomo o donna. Giallo della bici, nei fotogrammi c’è un residente alla finestra che nega di aver visto qualcosa. I genitori sentiti per sette ore.

Un’aggressione velocissima, con un’arma a lama unica come un comune coltello da cucina, durante la quale l’assassino potrebbe non aver lasciato tracce di Dna. Le prime indicazioni che emergono dall’autopsia sul corpo di Sharon Verzeni (eseguita il 1° agosto dall’anatomopatologo Matteo Marchesi dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, i risultati da depositare in sessanta giorni) spiegano molto degli ultimi istanti di vita della barista di 33 anni, ma molto poco sull’assassino. Non è possibile stabilire, ad esempio, se le prime coltellate siano state le tre che l’hanno colpita a metà schiena, mortali perché hanno raggiunto i polmoni, o l’unica al torace. E nemmeno la lunghezza esatta della lama, anche se si parla di un coltello «importante», non di un taglierino: più verosimilmente da cucina, perché più facile da reperire, oppure un pugnale. Dall’esame, quindi, non si può stabilire se chi ha ucciso Sharon le abbia teso un agguato alle spalle o se si trovasse davanti a lei. Ed era un uomo o una donna? Anche in questo caso non è possibile stabilirlo sulla base delle lesioni, così come non si può stabilire se fosse destrorso o mancino, e nemmeno di che altezza.

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Proseguono le indagini

Nessuna delle persone che quella notte ha riferito di aver sentito Sharon chiedere aiuto, o un’auto sgommare, ha detto di averla sentita urlare. Ma anche questo è spiegabile, secondo il medico legale: probabilmente non ha urlato perché, trafitta con una lama affilatissima, non ha sentito immediatamente dolore. Un altro punto fermo su Sharon è che non si è difesa: non ci sono tagli sulle braccia o sulle mani, ferite che possano far pensare a una colluttazione con l’assassino. Ci sono piccole ecchimosi su braccio e l’avambraccio sinistro, ma potrebbero essere state provocate durante le manovre di soccorso. Aveva le unghie corte e curatissime, Sharon, non è stato possibile nemmeno tagliargliele e i prelievi sono stati effettuati sotto il letto ungueale. Si attendono gli esiti dell’esame tossicologico, per stabilire se avesse assunto sostanze stupefacenti o alcol, anche se i familiari hanno dichiarato che non ne faceva uso. Le indagini, in questo rompicapo in cui si fa fatica a trovare un movente, contano molto sul Dna, ma le coltellate sono state così veloci che nel punto di contatto tra la mano dell’assassino che impugnava il coltello (ammesso che non portasse i guanti) e la maglietta di Sharon potrebbe non essere rimasto quello del killer, e non è nemmeno detto che ci sia stato contatto: la lama era lunga e chi teneva l’impugnatura è verosimile che non abbia toccato gli abiti. Le analisi sui vestiti e i campioni prelevati sul corpo di Sharon sono affidate ai carabinieri del Ris di Parma, che ancora non hanno inviato gli esiti, attesi a giorni. Chi ha ucciso Sharon è un killer professionista? Anche qui, l’autopsia non può rispondere e le statistiche in Italia non sono certo ai livelli di quelle americane.

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Sentiti i genitori

Intanto nel pomeriggio di martedì 20 agosto sono stati risentiti a sommarie informazioni, senza avvocato, i genitori di Sharon, Bruno Verzeni e Maria Teresa Previtali. Sono arrivati al comando provinciale dei carabinieri di via delle Valli alle 14,40 e usciti alle 22. Sette ore in cui hanno ripercorso la vita della figlia, le sue abitudini, le amicizie, il suo rapporto con il compagno Sergio Ruocco. Le stesse domande a cui hanno risposto, il giorno prima, Cristopher e Melody, gli altri due figli della coppia, e il marito di Melody, Stefano Campana. Tutta la famiglia ha ribadito la fiducia in Ruocco, che i Verzeni trattano come un figlio e ospitano nella villetta di via Adda a Bottanuco visto che quella di via Merelli a Terno d’Isola, dove la coppia viveva da tre anni, è stata sequestrata. È stato affrontato il tema dell’avvicinamento a Scientology da parte di Sharon, che non li aveva pienamente aggiornati sul suo percorso: pare che l’unico motivo di attrito tra la coppia riguardasse i soldi spesi per i corsi, hanno riferito fratello e sorella della barista, ma ieri Ruocco ha smentito: «I litigi per Scientology? Un’invenzione televisiva». I genitori hanno invece riferito che quella sera è stata l’unica volta in cui Sharon è uscita più tardi del solito: aveva quindi appuntamento con qualcuno? Aveva mandato dei messaggi prima di uscire? Bocche cucite tra gli inquirenti, ma è facile ipotizzarlo e sarà subito stato accertato dall’analisi del cellulare.

I possibili testimoni

Spunta invece un residente, sentito due volte dai carabinieri, che potrebbe aver visto l’uomo in bicicletta ripreso dalle telecamere mentre percorre via Castegnate contromano nel momento in cui Sharon è stata uccisa. La prima volta ha detto di non aver visto nulla, ma i carabinieri hanno estrapolato un fotogramma da cui si vede il ciclista di spalle e l’uomo affacciato alla finestra mentre fuma una sigaretta. Tornati una seconda volta e mostrato il fotogramma, il residente ha risposto di non ricordarsi nemmeno di essersi affacciato a fumare. Rintracciare il ciclista è fondamentale: gli inquirenti lo ritengono un testimone preziosissimo ma non l’assassino, perché analizzando i tempi delle telecamere che lo riprendono non avrebbe avuto il tempo materiale per accoltellare Sharon e fuggire. Mercoledì mattina 21 agosto potrebbero essere in programma altre audizioni.

Rintracciare il ciclista è fondamentale: gli inquirenti lo ritengono un testimone preziosissimo ma non l’assassino, perché analizzando i tempi delle telecamere che lo riprendono non avrebbe avuto il tempo materiale per accoltellare Sharon e fuggire

«Chi ha visto qualcosa, per favore si faccia avanti. Ci stanno rovinando la vita a tutti quanti» hanno detto ai microfoni di Pomeriggio Cinque Maria Rosa e Stefano, mamma e fratello di Sergio Ruocco.

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