Schianto sul lago d’Idro, muore in moto come il migliore amico. Antegnate in lutto

LA TRAGEDIA. Afro Bertoncelli, operaio di 46 anni, si è scontrato con un altro motociclista ad Anfo, nel Bresciano. Era stato candidato alle Comunali nel 2019, il sindaco: «Conosciuto da tutti per lo spirito gentile e generoso».

Due amici accomunati da un tragico destino: Afro Bertoncelli, operaio di 46 anni di Antegnate, morto sabato 3 agosto in un incidente stradale ad Anfo, sul lago d’Idro, nel Bresciano, aveva sul suo profilo Whatsapp una foto di lui abbracciato a Renato Agnelli, l’amico e collega di lavoro morto il 10 luglio 2018 a Mozzanica. Entrambi in moto, la loro passione. L’incidente di ieri è successo sulle strade della Valle Sabbia, ancora lungo la 237 del Caffaro, già teatro di molti scontri mortali. Afro Bertoncelli ha perso la vita nello scontro fra due motociclette ai piedi della Rocca d’Anfo.

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Aveva la telecamera

L’esatta dinamica dell’incidente, che potrà essere chiarita anche grazie alla telecamerina che Afro montava sulla sua motocicletta, una Yamaha MT09, è al vaglio degli agenti della Stradale di Salò, intervenuti sul posto con due pattuglie per i rilievi.

Secondo una prima ricostruzione, supportata anche da alcune testimonianze, Afro Bertoncelli stava scendendo la valle in compagnia di due amici, anche loro su due ruote. All’improvviso è andato a sbattere contro la Suzuki 750 guidata da un 33enne di Brescia, che stava superando una fila di autovetture che procedevano a velocità moderata. L’urto è stato frontale e violentissimo. La Suzuki si è fermata dopo pochi metri, agganciando il conducente.

Sbalzato di sella, invece, Afro è finito nel canale di scolo di un torrentello, a monte della strada, rimanendo ucciso sul colpo. La sua motocicletta ha proseguito impazzita la corsa carambolando lungo un manufatto e la parete rocciosa, fermandosi solo dopo aver urtato una Range Rover di passaggio. Gravissimo anche il centauro 33enne, trasferito con l’eliambulanza al «Papa Giovanni» di Bergamo, dove è stato ricoverato in codice rosso. Se la dinamica dell’incidente verrà confermata, quando si rimetterà, dovrà rispondere di omicidio stradale.

Sul posto sono intervenuti anche i volontari dell’ambulanza di Ponte Caffaro, l’equipaggio dell’auto infermierizzata della Valle Sabbia e l’eliambulanza da Verona, oltre ai vigili del fuoco del vicino Trentino. La 235 del Caffaro è rimasta chiusa per ore e solo intorno alle 15 è stato possibile istituire un senso unico alternato per smaltire le code chilometriche che si erano nel frattempo formate.

Famiglia conosciuta

La famiglia Bertoncelli è molto conosciuta ad Antegnate. Vivono tutti in una grande casa di corte in via Manzoni, la strada che porta all’oratorio: al piano terra mamma Franca Foppa, pensionata, al piano superiore la sorella Maruska, sposata e madre di una figlia, e Afro, che era fidanzato con Linda Rubini, anche lei di Antegnate. L’operaio lavorava come capo officina nella ditta meccanica di precisione «Slimec» in paese e in precedenza aveva lavorato alla «Ctm», sempre di Antegnate.

Il sindaco amico

Nel 2019 Afro era stato candidato alle elezioni comunali nella lista civica «Antegnate in Comune» con l’attuale sindaco Simone Nava, che ieri lo ha ricordato su Facebook: «È con profondo dolore che informo della tragica scomparsa del nostro caro amico Afro Bertoncelli, a seguito di un incidente stradale. Afro era una persona speciale, conosciuta e amata da molti per il suo spirito gentile e generoso. La sua perdita lascia un vuoto immenso nelle nostre vite e nella nostra comunità. In questo momento di grande dolore, a nome degli antegnatesi, desidero esprimere le più sentite condoglianze alla sua famiglia e agli amici». «Lo conosco fin da piccolo, quando ha iniziato a suonare nella banda del paese dove suonavo anch’io – spiega –. Da ragazzo giocava a calcio e adesso continuava con gli amici a calcetto. Aveva la passione per la moto ma è sempre stato prudente. È una notizia che ci ha lasciati sconvolti». Distrutto l’amico di sempre, Emilio Cantù: «Ci conosciamo dalle Elementari e abbiamo passato una vita insieme – ricorda –. Giocavamo a calcio, andavamo a sciare, quest’anno giocavamo insieme a calcio a 7. Due sabati fa era a casa mia, due giorni fa ci eravamo incontrati mentre lui era in moto, la sua passione degli ultimi anni. Era un ragazzo solare, simpatico, di compagnia. Andava a fare i giri in moto con i colleghi di lavoro ed era molto amico di Renato Agnelli, il suo collega morto nel 2018. Sembra una cosa surreale, ma sul suo profilo Whatsapp aveva messo proprio la foto di loro due abbracciati».

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