Ritmo e passione giovane, il nuovo rock di Fender conquista ChorusLife Arena - Foto e video

LIVE. Oltre cinquemila spettatori, un terzo dall’estero, per l’unica tappa italiana del tour del cantante inglese. Un’esibizione energica e solenne valorizzata da luci e video.

Che Sam Fender sia uno dei migliori cantautori d’oltremanica della sua generazione è un fatto assodato ormai da tempo. Il musicista classe ‘94 originario di North Shields è infatti un volto noto nel panorama musicale internazionale sin da «Hypersonic Missiles», il suo album di debutto che nel 2019 ha centrato il primo posto della classifica di vendite britannica. Da quel momento, la carriera di Fender non ha conosciuto attimi di arresto. In molti, per via dello stile e della qualità dei testi, lo vedono già come l’erede spirituale di «The Boss» Bruce Springsteen, artista a cui tra l’altro ha già aperto due show in Italia nel 2023. Quella di ChorusLife Arena - unica tappa italiana del suo tour - il 13 marzo è stata però una data di grande valore, poiché Sam Fender ha potuto finalmente testare da headliner il rapporto con i fan del Belpaese.

Sonorità irlandesi per cominciare

Il compito di aprire le danze ieri è spettato all’irlandese Cmat, cantante classe ‘96 che ha fatto della sua voce pulita ma graffiante, piena e vibrante il mezzo con cui trasmettere sonorità tipiche del cantautorato country Irlandese. Tra un pezzo e l’altro, Ciara Mary-Alice Thompson - questo il suo nome - è riuscita non solo a mettere in mostra le sue doti canore, ma anche ad instaurare un rapporto con il pubblico grazie ad un’ottima tenuta di palco e alla sua innata propensione al dialogo giocoso. Una quarantina di minuti per lei sul palco, sufficiente per emozionare tutti i presenti in sala.

In dialogo con il pubblico

Per quanto riguarda Fender, il suo solo ingresso sul palco è bastato a far partire applausi e cori che sono continuati praticamente senza sosta per tutta la durata del concerto. Ad aumentare ulteriormente l’epicità dell’esibizione, un sapiente utilizzo di luci e schermi, questi ultimi concentrati a mostrare immagini e testi indugiando di quando in quando sui vari componenti della band di supporto. Seppur tra un pezzo e l’altro Fender abbia più volte cercato - e trovato - il dialogo con il pubblico, i suoi veri punti di contatto con i fan rimangono i testi e la forza della sua musica, leggera ma al contempo energica e in qualche modo solenne.

Brani dai tre album

Analizzando la scaletta, si può notare la chiara volontà di Fender di dare più spazio possibile a tutti e tre i suoi album. «Hypersonic Missiles» «Seventeen Going Under» e «People Watching» -quest’ultimo pubblicato lo scorso 21 febbraio- sono infatti rappresentati praticamente in egual misura, se non per un paio di tracce in più per il nuovo album che da anche il nome all’intero tour. Interessante anche l’inserimento in scaletta di «Tyrant», brano presente su lato B del vinile del singolo «People Watching» ma non nell’album omonimo. In definitiva, il concerto ha pienamente rispettato i pronostici, riconfermando la capacità di Fender di catalizzare l’attenzione del pubblico internazionale che lo sta proiettando in cima alle classifiche. Un apprezzamento che sta dimostrando di meritare spettacolo dopo spettacolo. Ottima prova anche per la ChorusLife Arena, che ha gestito egregiamente gli oltre cinquemila biglietti venduti del suo primo concerto di caratura internazionale.

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