Ritaj, le orchidee del papà: «Nessuno dovrà più vedere una figlia morire così»

VILLONGO. Mercoledì 4 settembre è voluto andare al parco dove la bambina ha perso la vita dopo essere caduta dall’altalena. Svolta l’autopsia sul corpo della piccola.

Ore 17,20: il parco nel centro di Villongo San Filastro, teatro del tragico incidente di gioco che ha tolto la vita a Ritaj Lhamar, sei anni e mezzo, di casa nella vicina Credaro, è chiuso. Tra piazza Vittorio Veneto e il sagrato della chiesa il vociare e la musica di alcuni video sui telefoni di un gruppo di ragazzi e ragazze. Chi con il pallone, chi con la bicicletta, ogni tanto qualche sguardo mercoledì pomeriggio 4 settembre si levava in direzione dell’altalena che lunedì sera ha colpito violentemente la testa della piccola, scivolata dalla pedana mentre alcuni bambini la stavano facendo oscillare avanti e indietro. Ma è all’arrivo di un uomo a piedi, diretto alle transenne abbracciando un vaso di fiori bianchi, che tutto si è fermato.

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Il parco chiuso

Nabil Lahmar, il padre di Ritaj e dei suoi fratelli - il più grande è un adolescente, il secondogenito deve cominciare la quinta elementare e poi c’è la più piccolina - è arrivato al parco giochi «Don Agostinelli», straziato. Con lui alcuni amici di famiglia, che lo hanno accompagnato a deporre orchidee bianche nel luogo in cui la sua Ritaj ha perso la vita. Ha posato oltre le transenne il vaso sul selciato del parco e si è accasciato sul cancelletto, chiuso in segno di lutto. Il volto tra le braccia, ha pronunciato preghiere e parole di affetto rivolte al suo angelo. Sulla piazza è calato il silenzio. I ragazzi che fino a poco prima stavano giocando si sono avvicinati in segno di cordoglio e di rispetto. Lo stesso «motus» che ha portato il sindaco Francesco Micheli a decidere di chiudere il parco fino a data da destinarsi.

In segno di lutto e rispetto, il sindaco ha deciso di chiudere il parco fino a data da destinarsi

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I tentativi di soccorso

«Non avvicinatevi a quell’altalena, ditelo anche alle vostre famiglie, ai vostri bambini, perché è pericoloso, nessuno dovrà mai più vedere una figlia morire così». È lo sfogo del padre della piccola Ritaj, rivolto ad alcuni colleghi dell’azienda di guarnizioni per cui lavora, che lo hanno raggiunto per fargli sentire il loro sostegno. Anche alcuni dei ragazzi presenti, amici del primogenito di Nabil, gli si sono avvicinati: «Siamo vicini alla famiglia – dice Reginaldo, 17 anni, che con David lunedì sera è corso ai piedi dell’altalena per prestare i primi soccorsi alla piccola Ritaj –. Fatima, la madre, ha provato a raggiungere la figlia prima che venisse colpita dalla pedana in metallo di quel vecchio gioco, ma era già troppo tardi. Anche noi abbiamo cercato di aiutare come potevamo, in attesa che arrivassero ambulanza ed elicottero».

I filmati delle telecamere

La scena del tragico incidente di lunedì sera è stata ripresa dalle telecamere del parco: l’altalena inclusiva, dove possono salire i disabili con le loro carrozzine, era spinta da altri bambini (dalle prime informazioni sarebbero più grandi di Ritaj). A un certo punto la pedana si è alzata da un lato e la bambina è scivolata, cadendo tra le sbarre metalliche orizzontali e finendo in terra, dove è stata colpita dal pesante manufatto, che in quel momento stava ondeggiando all’indietro, proprio verso di lei. Le immagini sono state passate al vaglio dagli inquirenti, che stanno procedendo con tutti gli accertamenti del caso, per identificare e sentire quanti (tanti) erano presenti quella sera e hanno assistito alla scena.

Dai primi risultati dell’autopsia è emerso che Ritaj ha riportato sia un trauma al viso che alla nuca

Nominato un perito

Per stabilire se il gioco fosse a norma, invece, verrà dato incarico all’ingegner Paolo Panzeri, che eseguirà una perizia tecnica sull’altalena del parco

Nel frattempo sul corpo della piccola è stata eseguita l’autopsia: il medico legale, su incarico della pm Letizia Aloisio, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, ha svolto gli esami necessari per chiarire al meglio la dinamica e capire cosa esattamente abbia causato la morte della bambina. Dai primi risultati è emerso che Ritaj ha riportato sia un trauma al viso che alla nuca. I genitori si sono recati in Procura e si sono affidati all’assistenza di un legale, nominando l’avvocato Laura Innovati. Per stabilire se il gioco fosse a norma, invece, verrà dato incarico all’ingegner Paolo Panzeri, che eseguirà una perizia tecnica sull’altalena del parco di Villongo San Filastro.

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