Risse, coltelli e bivacchi: a Treviglio allarme in piazza Verdi

IL CASO. Davanti alla stazione si ripetono episodi di microcriminalità. I taxisti:«Noi insultati da chi fa la nostra professione abusivamente».

Risse, arresti, spaccio, danneggiamenti, piccole estorsioni e rapine, un bar chiuso per 10 giorni per le frequenti liti che avvenivano al suo interno, gente irregolare che sfanga la giornata sulle panchine, la sala d’aspetto chiusa di notte perché s’era trasformata in un bivacco per senza tetto. E una colonnina per la ricarica elettrica per telefonini che, nelle intenzioni di chi l’ha installata, doveva essere un servizio per i viaggiatori e invece, stando a quanto ha osservato un agente di polizia in aula durante un processo, si è trasformata in un richiamo per sbandati, che la usano frequentemente come alimentatore delle casse per ascoltare musica a tutto volume.

Benvenuti in piazzale Verdi, il pezzo d’asfalto davanti alla stazione centrale di Treviglio, dove il 10 ottobre scorso un marocchino era stato arrestato per estorsione dopo aver rapinato il telefonino a un ragazzo; dove a settembre erano stati danneggiati pannelli e vetri della stazione, dove a giugno un 21enne egiziano era stato arrestato per spaccio; dove le segnalazioni di liti sono numerose.

La rissa

L’ultimo episodio martedì sera, quando, intorno alle 21,30, è scoppiata un parapiglia che, secondo le testimonianze, avrebbe visto partecipare una quindicina di persone. Bastoni, coltelli e bottiglie di birra rotte, con l’asfalto invaso dai cocci che hanno provocato la foratura delle gomme di due auto in transito. La serata si è conclusa con un marocchino di 25 anni arrestato per lesioni aggravate e un 42enne egiziano finito in ospedale dopo essere stato ferito al braccio con una coltellata ed essere stato colpito da una sassata che gli ha provocato la frattura di una costola (30 giorni di prognosi, dimesso con codice verde).

Secondo la ricostruzione degli agenti del commissariato, il marocchino poi arrestato, domiciliato a Casirate, cameriere in nero ai banchetti matrimoniali, incensurato ma già segnalato un mese fa per una rissa scoppiata nello stesso piazzale, avrebbe cominciato a litigare con un altro cittadino straniero. È così intervenuto l’egiziano e a questo punto il marocchino avrebbe lanciato un sasso con l’intenzione di colpire il rivale con cui stava animatamente discutendo. Ma ha colpito il 41enne egiziano, il quale gli si è poi avvicinato per protestare e chiedere spiegazioni. Il 25enne nordafricano, secondo le contestazioni, avrebbe estratto un coltello e avrebbe cercato di colpirlo nella parte alta del corpo. L’egiziano,alzando il braccio per proteggersi, è riuscito a parare il colpo che poteva avere conseguenze più gravi e alla fine se l’è cavata con un taglio all’arto superiore, medicato con cinque punti di sutura.

L’allarme

L’allarme è stato dato da un cittadino, ma quando i poliziotti pochi minuti dopo sono arrivati è andato in scena un fuggi-fuggi generale. Il gestore del bar che si affaccia sul piazzale ha aiutato gli agenti a ricostruire la dinamica. Il ferito è stato rintracciato accanto ai binari della stazione dove aveva trovato riparo. Il presunto autore del ferimento è stato arrestato alle 23,50 dopo che era tornato in zona. Con l’ausilio dei carabinieri sono stati fermati e fotosegnalati altri otto cittadini stranieri, tutti privi dei requisiti per rimanere in Italia. Anche il marocchino non ha il permesso di soggiorno ed è per questo che il giudice Andrea Guadagnino ha concesso il nulla osta all’espulsione, disponendo il divieto di dimora in Bergamasca. Il marocchino è stato trattenuto in questura, in attesa che oggi il giudice di pace convalidi il nulla osta. Se nelle prossime ore ci sarà un volo disponibile, verrà imbarcato e rimpatriato e potrebbe così non essere presente al processo per direttissima il 13 novembre.

L’arresto, come richiesto dal difensore Manlio Zampetti, non è stato convalidato dal giudice Guadagnino, perché mancano i requisiti della flagranza. Come ha sottolineato il legale in udienza, «l’azione era completamente conclusa e quello accaduto due ore dopo (l’arresto, ndr) è un fatto occasionale e non il frutto di ricerche dell’indiziato».

Il processo

L’imputato ha comunque negato tutto: «Ero ubriaco, ma non ho tirato il sasso né ho colpito con il coltello. Anzi, il coltello ce l’aveva lui (l’egiziano ferito, ndr). Ero stato aggredito da lui e da un amico il giorno prima e, quando l’ho visto al bar ieri sera (mercoledì, ndr), sono andato a chiedere il motivo. Quando ho visto il coltello sono scappato sul treno e sono arrivato a Pioltello. Poi sono tornato a Treviglio».

Tassisti penalizzati

Tra chi si sente penalizzato dalla situazione di insicurezza che regna nel piazzale della stazione ci sono anche i quattro conducenti di taxi con regolare licenza, penalizzati anche dalla presenza di soggetti che effettuano abusivamente il medesimo servizio: «Il senso di insicurezza è costante e l’apertura del vicino bar di via Veneto è servito ad aumentare l’arrivo di gente poco raccomandabile – fanno sapere Elvira Cotrone, l’unica donna tassista, e il collega Armando Pesenti –. Non siamo sicuri nemmeno di giorno e spesso veniamo minacciati e insultati da chi fa la nostra stessa attività illegalmente, quindi per evitare rischi ci allontaniamo dalla nostra postazione e torniamo per l’eventuale chiamata. Dai primi di settembre inoltre la colonnina per la ricarica gratuita di cellulari è diventata un ricettacolo di brutta gente».

C’è chi addirittura ha deciso di andarsene dalla zona della stazione, come Francesco Samà, che nell’adiacente via Monte Nero vive da cinque anni: «La situazione in zona stazione è critica per la presenza di bande protagoniste spesso di risse e schiamazzi. Ho già trovato un altro appartamento». Tranquilli sono invece i gestori dei bar «Stazione» e «Binario 0», posti all’interno dello scalo ferroviario: «Siamo sicuri per la concomitante presenza della Polfer, dalle 7 alle 19» ha detto la dipendente del Binario 0 Veronica Calarota. Il sindaco Juri Imeri commenta: «L’amministrazione ha messo in campo le azioni possibili con la polizia locale, ma è chiaro che i problemi di ordine pubblico interessano le forze dell’ordine. Confido in un loro puntuale e concreto intervento, comunque già effettuato in alcune situazioni».

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