Rider, anche a Bergamo l’inchiesta sulle condizioni di lavoro nel food delivery

L’INIZIATIVA. I sindacalisti di Nidil-Cgil per le strade del capoluogo per incontrare i lavoratori. Online un sondaggio nazionale.

Quante consegne garantite al giorno, con quali compensi e secondo quale inquadramento contrattuale? E, ancora, come cambia l’algoritmo a seconda del ritmo tenuto? Sono alcuni dei quesiti su cui la Cgil ha avviato un sondaggio nazionale tra i rider impegnati quotidianamente nel servizio di food delivery.

L’inchiesta sulle loro condizioni di lavoro è arrivata anche a Bergamo, con i sindacalisti di Nidil-Cgil provinciale che martedì 24 settembre sono stati impegnati per le strade del capoluogo per incontrare i lavoratori, invitati a rispondere alle domande di un questionario molto dettagliato. Altre uscite di raccolta di informazioni si terranno nella prossime settimane.

Le condizioni dei «rider», al via anche a Bergamo il sondaggio della Cgil. Video di Paola Abrate ed Emanuela Scotti

«Da quanto tempo svolgi questo lavoro e per quante piattaforme? Con quale tipologia di rapporto? Per quanti giorni a settimana e per quante ore al giorno? E cosa accade se rifiuti una consegna?»: sono alcune delle trentotto domande in quattro lingue (italiano, inglese, francese e urdu) rivolte ai partecipanti all’indagine, insieme a quesiti sui tempi di attesa davanti ai singoli ristoranti, ma anche su distanze medie da percorrere e tragitti proposti dalle piattaforme (tangenziali, Ztl…).

«Dati per conoscere e monitorare la situazione»

«Questa indagine si propone di raccogliere informazioni sulle condizioni attuali in cui operano i rider, in un comparto soggetto a continui cambiamenti in base alle modifiche degli algoritmi che determinano, di fatto, l’organizzazione del lavoro», spiega Francesco Chiesa, segretario generale di Nidil-Cgil di Bergamo. «Nonostante le numerose sentenze degli ultimi anni, la figura del fattorino di food delivery troppo spesso viene inquadrata dalle piattaforme come autonoma. I dati raccolti ci consentiranno di conoscere e monitorare la situazione lavorativa dei rider italiani, con l’obiettivo di contrattare e migliorare la loro condizione lavorativa, proseguendo la lotta per i diritti e le tutele».

Nidil-Cgil di Bergamo ha iniziato a occuparsi delle condizioni dei rider sin dal 2018, prima con la campagna «Deliver your rights»svolta per le strade della città, poi con l’intervento, insieme ad alcuni lavoratori, in Consiglio comunale a Bergamo per un confronto proprio sulle loro tutele. Fra il 2022 e il 2023 si era svolta, poi, la campagna regionale «Rider in sicurezza», promossa dalla Cgil con Nidil-Cgil, Filt-Cgil, Filcams-Cgil, ma anche con Udu, l’Unione degli Universitari e Federconsumatori. Era simbolicamente cominciata nel giorno dello sciopero proclamato a Firenze in protesta contro la morte di Sebastian Galassi, lo studente-rider di 26 anni che ha perduto la vita durante una consegna.

Qui il modulo online dell’indagine: https://it.surveymonkey.com/r/RIDERSFOODDELIVERY?lang=it

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