Rapinati nella villetta da finti corrieri: 15 minuti di terrore per due pensionati
CRIMINALITÀ. Venerdì mattina nella zona nord di Romano, in azione due italiani, uno con il volto coperto. «Mi hanno puntato contro la pistola, ma la cassaforte è inutilizzata». Bottino 15mila euro.
Momenti di terrore venerdì mattina, 5 luglio, a Romano per due coniugi 63enni, rapinati nella loro villetta a schiera da due banditi armati di pistola, che spacciandosi per corrieri una volta in casa hanno manifestato le loro intenzioni, minacciando le vittime e facendosi consegnare alcuni orologi, monili d’oro e contanti per un valore di 15mila euro, prima di legare le vittime con delle fascette ai polsi. Un quarto d’ora di paura che la coppia ben difficilmente potrà dimenticare e che mai si sarebbe immaginata di vivere un giorno.
Finti corrieri
Teatro della rapina una villetta a schiera della zona nord cittadina, situata in una via confinante con il campo di calcio San Defendente, dove i due vivono da diversi anni. Il padrone di casa martedì si è reso disponibile a raccontare quanto accaduto, accogliendoci nella sua abitazione per ripercorrere i quindici minuti angoscianti. L’uomo, commerciante in pensione, nelle prime fasi dell’accaduto era fuori casa, quindi ha riportato quando poi riferito dalla coniuge: «Mia moglie era al telefono con un’amica al primo piano, quando a suonare il citofono è stato un uomo a volto scoperto con cappellino in testa e maglietta con il simbolo di una società di consegne. Lei è scesa, ha aperto la porta e preso in braccio il cagnolino che insistentemente abbaiava, poi ha aperto il cancellino. Il corriere con un grosso pacco in mano è avanzato verso la porta d’ingresso ma subito è stato seguito dal complice con mascherina a travisare il volto ed entrambi hanno spinto in casa mia moglie».
«Mi ha puntato contro una pistola dicendomi di entrare e stare zitto»
Sempre in base al racconto del 63enne, i due hanno intimato alla donna di consegnare i preziosi che c’erano nell’appartamento, facendola salire al piano superiore dove c’e la cassaforte. La donna ha spiegato che l’armadietto blindato era vuoto perché l’apertura non funzionava, avvisandoli allo stesso tempo che sarebbe arrivato di lì a poco il marito, e così è stato. Dopo quattro minuti il pensionato ha suonato più volte al citofono ma non ottenendo risposte ha scavalcato il cancellino e trovando l’ingresso principale chiuso si è diretto verso la portafinestra del salone: «Una volta entrato – prosegue il 63enne – mi sono trovato di fronte il tipo a volto scoperto che mi ha puntato contro una pistola dicendomi di entrare e stare zitto. Mi ha fatto salire al primo piano minacciandomi di aprire la cassaforte che da sempre è inservibile. Tutti e quattro siamo poi scesi nel salone dove ho indicato i cassetti nei quali c’erano i valori».
Il bottino
I rapinatori si sono così presi 8 orologi, due dei quali Rolex, monili d’oro e 500 euro in contanti dal portafoglio del pensionato, mettendo il tutto nello scatolone con il quale uno dei due malfattori si era presentato in precedenza. Prima di andarsene hanno legato i polsi di marito e moglie con delle fascette di plastica, intimando loro di attendere qualche minuto prima di lanciare l’allarme. «Usando delle forbici ci siamo liberati – continua – poi io sono uscito in strada per vedere se ci fossero i banditi ed eventuali persone sospette riconducibili a quanto successo poco prima, ma non ho notato nulla».
«Rubati i regali che ci siamo scambiati in 40 anni di matrimonio»
Il pensionato ha riferito che l’uomo senza mascherina poteva avere 40 anni: entrambi avevano un’inflessione dialettale del meridione. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri di Romano. «Assurdo che non si possa stare tranquilli in casa propria – ha concluso sconsolato il 63enne –. Dispiace si siano portati via oggetti che sono i regali che ci siamo scambiati io e mia moglie in quarant’anni di matrimonio».
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