«Ragazzi on the road» porta in strada anche i ministri Salvini e Piantedosi - Foto/video

PREVENZIONE. L’associazione bergamasca, che da 17 anni coinvolge i giovani in iniziative per la sicurezza stradale insieme alle forze dell’ordine e ai soccorritori, fa scuola a livello nazionale. Mercoledì 21 agosto il progetto è approdato al Meeting i Rimini e in serata i due ministri sono scesi in strada con i ragazzi.

Anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, dal palco del Meeting di Rimini si rivolge a loro come ai «ragazzi con la pettorina gialla». Per ricordare che «la prima causa di incidente stradale è la distrazione al volante». Sono i «Ragazzi on the road», che, dal 2007, affiancano (prevalentemente) la polizia locale, ma anche forze dell’ordine e soccorritori impegnati sulla sicurezza in strada. In 17 anni, le pettorine indossate - da studenti dai 16 ai 20 anni e da universitari - sono state oltre 1.300. E 140 i Comuni coinvolti in sette diverse province italiane.

Mercoledì 21 agosto il progetto educativo è approdato al Meeting, portato all’attenzione da Salvini e dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante il panel «In strada guida la sicurezza: obiettivo zero vittime», a cui hanno partecipato il campione motociclistico Loris Capirossi e Alessandro Invernici, giornalista e ideatore dell’iniziativa «Ragazzi on the road». E in serata entrambi i ministri sono scesi in strada con i ragazzi - una ventina, di cui 10 provenienti da Bergamo - per calarsi in un reale scenario di intervento stradale, effettuando un’esperienza di pattugliamento in una strada cittadina.

Progetto pilota

Di fatto il Meeting «consacra» «Ragazzi on the road» come progetto pilota a livello nazionale, che coinvolge tutte le forze dell’ordine attraverso un protocollo ministeriale tra il Mit (ministero delle Infrastrutture), la Prefettura di Rimini e l’associazione socio-educativa «Ragazzi on the road», presieduta da Egidio Provenzi, affiancato dall’équipe educativa del responsabile Lorenzo Brollo e dal responsabile operativo del progetto, Luca Zanchi.

«Accrescere la consapevolezza»

Bergamo fa scuola in tema di sicurezza stradale e legalità, grazie a un progetto nato dall’incontro con un agente della polizia locale, Giuseppe Fuschino, dell’allora Consorzio di Polizia municipale Valseriana, e sostenuto dell’allora prefetto, Camillo Andreana.

«Abbiamo sempre creduto che la repressione non fosse l’unico strumento per poter educare – ha spiegato Invernici –: il coinvolgimento attivo dei ragazzi nei panni delle forze dell’ordine può contribuire ad accrescere la consapevolezza e a innestare un cambio di paradigma importante. Il fatto di poter accorciare le distanze tra le autorità preposte alla prevenzione e alla sicurezza, nell’ambito del Meeting, che vede tantissimi giovani presenti, ci fa sperare che il progetto possa percorrere le strade di tutta Italia».

Intanto, dal ministro Piantedosi mercoledì al Meeting di Rimini sono arrivate indicazioni rassicuranti sulle attività per aumentare la sicurezza sulle strade: «Negli ultimi sette mesi abbiamo riscontrato un significativo incremento dei controlli sulle strade e delle sanzioni erogate: l’aspetto sanzionatorio viene visto dai cittadini come repressivo, ma se guardiamo i dati la principale causa di morte tra i giovani nella fascia 18-24 anni sono gli incidenti stradali _ ha evidenziato il ministro – . Circolare sulle strade è estremamente pericoloso: non basta l’attività sanzionatoria, ma serve prevenzione e noi abbiamo messo in campo diversi progetti e attività di sensibilizzazione. La strada non è di qualcuno in particolare, tutti meritano rispetto a prescindere dal mezzo di trasporto: i nostri progetti di carattere educativo e divulgativo servono proprio a instaurare un dialogo tra i diversi soggetti».

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