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Il piacere di leggere / Bergamo Città
Giovedì 20 Febbraio 2025
Quei poliziotti bergamaschi che si opposero al fascismo
DUE LIBRI. Ha specificato il presidente Mattarella nel testo di presentazione: «I testi espongono decisioni e comportamenti che corrispondono alla vocazione della Polizia: tutelare i cittadini nella loro vita, combattere la violenza, difendere le libere istituzioni».
Con spirito di libertà e giustizia disubbidirono agli ordini impartiti, partecipando alla lotta di Liberazione e salvando vite umane, anche a costo di mettere in pericolo la propria. È dedicata ai poliziotti che si opposero al nazifascismo e agli agenti che soccorsero gli ebrei la collana letteraria «Fecero la scelta giusta», curata dall’Ufficio storico della Polizia di Stato e presentata alla Camera dei Deputati a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Storie di donne e uomini che tra il 1943 e i 1945, in anni segnati dalla guerra e dall’occupazione, si schierarono dalla parte della Resistenza, lottando per un Paese libero e democratico.
I due libri, ha specificato il presidente Mattarella nel testo di presentazione, «espongono decisioni e comportamenti che corrispondono alla vocazione della Polizia: tutelare i cittadini nella loro vita, combattere la violenza, difendere le libere istituzioni». Tra le storie messe in evidenza, c’è anche quella di alcuni poliziotti in servizio alla Questura di Bergamo durante la Seconda guerra mondiale. Come il commissario aggiunto Carmelo Scarpa, che in contatto con le reti clandestine favoriva gli espatri di ebrei, rifugiati, prigionieri alleati e politici avversi al regime. Nel 1955 fu insignito del Diploma di riconoscimento dell’Unione delle Comunità Israelitiche, per il quale testimoniarono gli ebrei milanesi Ernesto, Susanna e Vittoria Treves, Renzo Guastalla, Emilio ed Ernesto Bachi, affermando di essere sempre stati protetti ed aiutati dal commissario aggiunto.
Storie di donne e uomini che tra il 1943 e i 1945, in anni segnati dalla guerra e dall’occupazione, si schierarono dalla parte della Resistenza, lottando per un Paese libero e democratico
A Bergamo, schierato con gli antifascisti e in contatto con i partigiani, c’era anche il commissario Giuseppe Viele, minacciato di arresto assieme al questore Diego Coniglio sin dall’ottobre 1943 per il suo comportamento, dal momento che svolse opera di sabotaggio degli ordini di arresto, di perquisizione e di altri atti persecutori, tra cui quelli inerenti gli ebrei. Un altro poliziotto che si distinse fu il commissario Guido Sessa, che ha raccontato di aver accompagnato clandestinamente alla frontiera con la Svizzera l’ebreo Raoul Forti, industriale milanese. All’evento a Montecitorio sono inoltre intervenuti il presidente della Camera Lorenzo Fontana e del Senato Ignazio La Russa, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni e il capo della Polizia Vittorio Pisani. «La memoria di questi poliziotti - ha affermato Pisani - possa diventare il seme dello spirito quotidiano di servizio che deve condurci alla tutela dei deboli e delle vittime di soprusi, con l’obiettivo di garantire le diversità contribuendo a dare corpo al principio di uguaglianza sostanziale».
Il lavoro di ricerca che ha portato alla stesura dei due volumi è stato raccontato da Raffaele Camposano, curatore dell’opera e già dirigente dell’Ufficio storico della Polizia. Al suo fianco, nella presentazione, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, Mario Toscano, storico e professore universitario, e il giornalista Aldo Cazzullo. Toccanti le testimonianze di Ermanno Smulevich, la cui famiglia è stata salvata dai nazisti grazie ai commissari Giovanni Palatucci e Mario De Vita, e di Gioia D’angelo, nipote del commissario Antonino D’Angelo, deportato.
Come richiederli
I due volumi potranno essere richiesti inviando una mail a [email protected], a fronte di una donazione minima di 25 euro a volume a favore del Piano Marco Valerio del Fondo di assistenza del personale della Polizia, che sostiene la cura delle malattie gravi dei figli minori dei poliziotti.
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