Pronto soccorso, il caldo non dà problemi. Ma è allarme per le polmoniti batteriche

ESTATE BOLLENTE. L’afa di questi giorni porta in ospedale fragili e anziani, ma non c’è preoccupazione. Al «Papa Giovanni» e alla «Bg Est» significativo l’aumento delle infiammazioni acute non da Covid.

Termometro alla mano il picco di quest’ondata di caldo è stato toccato nel pomeriggio di domenica, quando le centraline Arpa presenti in città hanno raggiunto i 35,2 gradi di temperatura. Ieri qualcosa meno, con 33,9 gradi attorno alle 16, ma il luglio 2024 resta comunque decisamente un mese caldo: la temperatura media giornaliera di questo mese, sempre guardando ai dati delle diverse centraline cittadine, si è attestata a 25,9 gradi, cioè 0,6 gradi in più di luglio 2023. E se è vero che nella «super estate» del 2022 la temperatura media giornaliera era stata addirittura di 27,8 gradi, altri indicatori danno comunque conto dell’afa recente: ad esempio, in città dal 16 luglio non si scende mai al di sotto dei 20 gradi come temperatura minima giornaliera, nemmeno di notte.

I Pronto soccorso

Qualche riflesso, senza allarmi, si coglie giocoforza anche sul sistema sanitario. Arrivano alla spicciolata, giorno dopo giorno, ma l’impatto è circoscritto. In linea con la stagione, dicono dagli ospedali: il caldo si fa sentire anche tra la popolazione più fragile, a volte con problematiche che richiedono l’accesso in Pronto soccorso. «In estate c’è sempre un afflusso maggiore, ma i numeri di questi giorni sono sostanzialmente simili a quelli degli ultimi anni – premette Renata Colombi, responsabile del Pronto soccorso dell’Asst Papa Giovanni –. Le casistiche più frequenti sono quelle degli anziani disidratati, dei pazienti cardiopatici che si scompensano, dei pazienti ipertesi che prendono la pastiglia per la pressione ma hanno un calo ulteriore della pressione». Se all’ospedale della Trucca i numeri sono in linea con la stagione estiva, un incremento più significativo degli accessi è stato registrato al Ps di San Giovanni Bianco: «Abbiamo incrementato il personale per far fronte a una richiesta maggiore, legata soprattutto alla presenza di villeggianti in valle», segnala Colombi. Come anticipato nei giorni scorsi, l’Asst ha infatti previsto un raddoppio della presenza medica e infermieristica sul Pronto soccorso di San Giovanni Bianco dal 22 luglio e per tutto agosto.

Il mese di luglio ha consegnato però altri trend: «Rispetto al solito c’è stato un maggior numero di pazienti con polmonite batterica non da Covid – aggiunge Colombi –. Quanto al Covid, invece, nonostante l’aumento dei contagi non c’è stato alcun impatto sul Pronto soccorso: si tratta di infezioni che hanno una sintomatologia lieve, che non richiede ricovero». «In tutti i casi – conclude Colombi – i consigli per affrontare il periodo estivo rimangono quelli consueti: in particolare è necessario non farsi prendere dal panico, ma far riferimento in prima battuta al proprio medico di medicina generale».

Anche all’Asst Bergamo Est (cui fanno capo i Pronto soccorso degli ospedali di Seriate, Alzano, Piario e Lovere) non si rilevano particolari affanni. «Abbiamo analizzato il mese di luglio – spiega Filippo Manelli, direttore dei Pronto soccorso dell’Asst -: dall’1 al 28 luglio di quest’anno abbiamo contato 291 accessi con sintomatologia legata al caldo, come il colpo di calore, la disidratazione o la perdita di conoscenza, contro i 258 accessi dello stesso periodo del 2023. Si tratta comunque di una differenza poco significativa, 33 accessi in più in quasi un mese da suddividere tra quattro strutture. Come Asst abbiamo comunque già dalle scorse settimane messo in campo tutte le misure legate all’allerta caldo per fronteggiare ogni evenienza». Anche alla Bergamo Est il mese di luglio ha segnalato altri rimbalzi: «L’aumento delle polmoniti batteriche è stato significativo, con valori superiori alla media – osserva Manelli –, anche se al momento è difficile individuare una spiegazione di questo trend».

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