Più caldo e più zanzare: «In aumento i casi di West Nile e dengue»

L’ALLERTA . Il Centro europeo per il controllo delle malattie: «Diffuse specie invasive». Rizzi («Papa Giovanni»): «Quest’anno nessun episodio, ma presto arriveranno».

È un altro segno tangibile del cambiamento climatico: le zanzare veicolo di virus che causano patologie anche gravissime, sono sempre più presenti in Europa. E si sta assistendo a un aumento di malattie come la febbre da West Nile, dengue, chikungunya. L’allarme arriva dagli ultimi dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc): dieci anni fa, nel 2013 la zanzara Aedes albopictus (la zanzara tigre, che può essere veicolo del virus che causa dengue e chikungunya) era insediata in 8 Paesi dell’Unione europea, nel 2023 la presenza di questa zanzara è stata rilevata in 13 Paesi.

Crescono in Europa i casi di West Nile

Il riscaldamento globale, estati sempre più allungate, gli allagamenti più frequenti stanno determinando habitat favorevoli ad alcune specie di zanzare e al proliferare di quelle da sempre presenti in Europa, e quindi anche in Italia, come la Culex, che trasporta il virus West Nile dagli uccelli ai cavalli o all’uomo. Non è quindi un caso se nel 2022, per esempio, nell’Ue siano stati segnalati 1.133 casi di malattia per il virus West Nile e 92 decessi; solo in Italia, sempre nel 2022, sono stati registrati 723 casi di infezione e 51 decessi da West Nile.

Il cambiamento climatico favorisce la diffusione delle zanzare

«Il cambiamento climatico e la ormai radicata presenza di alcuni tipi di zanzare che possono trasmettere virus sono dati acclarati – rimarca Marco Rizzi, direttore di Malattie infettive all’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo – . Nel secondo dopoguerra abbiamo avuto un lunghissimo periodo in Europa senza malaria, per esempio, e fino agli anni Novanta del XX secolo non abbiamo avuto casi di malattie virali trasmesse da zanzare a livello locale, i pochi casi riguardavano viaggiatori. Poi, a cominciare dal West Nile individuato in Camargue prima del Duemila, e quindi con la comparsa della zanzare tigre, abbiamo avuto una crescita di casi di dengue e di chikungunya.

Ormai sono situazioni, a volte anche critiche per focolai, che compaiono a livello stagionale, quasi endemiche. Attualmente, perlomeno nella Bergamasca, per quest’anno non abbiamo segnalazioni di queste malattie, ma non è improbabile che compaiano presto. Dobbiamo fare i conti con il cambiamento climatico e la proliferazione di queste zanzare». Intanto, rimarca Rizzi, per il virus West Nile sono accesi i fari in alcune aree del Varesotto e sono attivi controlli di sorveglianza sia sulla proliferazione delle zanzare, sia sulla diffusione di questi virus. «In particolare per il virus West Nile la segnalazione arriva, per esempio, anche dalle donazioni di sangue: in molti casi la persona che ha contratto il virus neppure se ne accorge, salvo un po’ di affaticamento e qualche febbriciattola, ma poi negli esami compare la positività al virus. Per questo i controlli sono importanti, per fermare la catena di trasmissione e anche per, esempio, in caso di trapianti di organi vengono effettuati capillari verifiche. E anche sui casi di dengue è importante mantenere alta la guardia: la zanzara tigre è ormai diffusa, anche in Lombardia; l’anno scorso si sono avuti oltre 100 casi di dengue in Italia, e non si tratta più di casi di importazione».

Come difendersi dalle zanzare

«Sono fondamentali le campagne di disinfestazione che da diversi anni interessano la stragrande maggioranza dei Comuni, dai tombini alle aree verdi per evitare il proliferare delle zanzare in acque stagnanti; ma serve anche la sensibilizzazione dei cittadini, che devono evitare ristagni d’acqua nelle fioriere, nei vasi. Nella vita quotidiana poi, bisogna proteggersi usando repellenti e installando in casa dispositivi antizanzare».

Quali sono i sintomi

Ed è sempre opportuno segnalare al proprio medico ogni sintomo anomalo; l’infezione da virus West Nile può causare mal di testa, febbre, eruzione cutanea, affaticamento; nei casi di dengue i sintomi sono piuttosto simili; chi dovesse viaggiare in aree ad altissimo rischio (l’Africa e l’Asia), dovrebbe rivolgersi ai centri per le malattie tropicali prima di partire. Ma anche l’estate “domestica” può riservare qualche rischio, con i nuovi scenari climatici: «Assistiamo a una diffusione di specie di zanzare invasive in aree prima non colpite nell’Ue – ha rimarcato di recente Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc – . Se continua così possiamo aspettarci più casi e anche morti per malattie come dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale. Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e la protezione individuale».

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